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Nuovi contratti per giovani in Francia, restano le trappole

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società

Se pensate che i "contratti a progetto" siano la cosa più strampalata che possano farvi firmare, non avete visto la Francia. Dopo il servizio civile e i contratti in alternanza, a metà cammino tra formazione, lavoro e volontariato, è arrivato il tempo dei "contratti d'avvenire" e "contratti generazionali".

Per i giovani francesi, una nuova deroga al contratto a tempo indeterminato, che si aggiunge a tutte le precedenti.

Rallegrati, mio caro giovane francese! Perché se non interessi ai datori di lavoro, Francois Hollande ha fatto di te una causa nazionale. Ricordati che il 22,7% dei francesi con meno di 25 anni d’età è disoccupato (fonte Eurostat). Anche se siamo ancora lontani dal 52,9% della Spagna e dal 55,4% Grecia, è comunque tempo, caro giovanotto, che tu trovi un lavoro. Un lavoro “d'avvenire”. Fortunello...

I contratti d'avvenire

Due settimane fa l'Assemblea Nazionale di Parigi ha approvato il progetto di legge sul famoso contratto triennale, per ridurre la disoccupazione di giovani usciti dalla scuola senza una qualificazione (il 40%, secondo Céreq) e residenti in zone definite "svantaggiate". Li hanno chiamati "emploi d'avenir”, ("contratti d’avvenire”) per non confonderli con gli “emplois jeunes”dell’era Jospin (primo ministro francese dal 1997 al 2002). Distinzione necessaria, dato che anche questo nuovo contratto riguarda i giovani tra i 16 e i 25 anni (30, se si tratta di persone disabili senza qualifica) ed è sovvenzionato dallo stato fino al 75% per un massimo di tre anni. 150.000 contratti “a tempo indeterminato temporanei”, per dirla con le parole del ministro del lavoro Michel Sapin, dovrebbero vedere la luce da qui al 2014, principalmente nel settore non commerciale. Sono inoltre previsti dei contratti “d’avenir professeur” per avviare all’insegnamento alcuni studenti borsisti che, nel settore privato, saranno sovvenzionati solo in misura del 30/35%. Un modo per evitare gli effetti di trascinamento: certe imprese potrebbero approfittare della legge per assumerti, francesino, a costi minimi. Perché è bene saperlo, caro mio: in Francia questo diritto è riservato allo Stato e alle associazioni.

Una vera lotteria

Anche tu devi valorizzare la società inter-generazionale, cara francesina.E se sei davvero fortunato, potrai raggiungere il livello superiore: lo "Smic" (il salario minimo francese, ndr) a tempo pieno. Meglio di niente. Meglio della disoccupazione. Soprattutto dal momento che se hai meno di 25 anni è molto probabile che tu non abbia diritto alla Rsa (l'assegno minimo di solidarietà, ndr). Rallegrati, quindi, giovane francese, perché finalmente potrai raggiungere anche tu la schiera dei contribuenti. Rallegrati, perché si tratta di un impiego vero, non accompagnato da una formazione.

Ma appena annunciati i contratti “d’avvenire”, ecco comparire un’altra promessa elettorale: i contratti “di generazione”, che riguarderanno i tuoi fratelli maggiori. Non puoi ignorare che gli ultracinquantenni sono, insieme ai minori di 25 anni, le pecore nere del mercato del lavoro. Questo dispositivo ha perciò lo scopo di facilitare l’assunzione con contratti a tempo indeterminato di un giovane, affiancato da un senior che continua a lavorare fino alla pensione. Il tutto grazie alla riduzione dei contributi previdenziali. Un contratto a tempo indeterminato, finalmente. Resta da capire perché sia necessario incentivare in questo modo i datori di lavoro, e perché la strada verso la conquista di un impiego stabile non cessi di allungarsi. Oggi il laureato “fortunato” deve cercare in media fino a 28 anni.

Alla ricerca dello stage

Supponiamo che i lavori “d’avvenire” siano stati studiati per evitare di mettere laureati e non laureati in concorrenza tra loro. Altre misure già offrivano su un piatto d’argento ai datori di lavoro il modo per assumere illegittimamente giovani reclute, a costi tali da sfidare qualunque concorrenza. Certo, se si è laureati, le probabilità di trovare un giorno un impiego stabile dovrebbero essere maggiori. Ciò non toglie, giovane ignaro, che anche tu incontrerai, nella tua ricerca del Sacro Graal a tempo indeterminato, una serie di ostacoli.

"Il servizio civile, l’ennesima trappola per giovani laureati disoccupati con meno di 25 anni di età"

Prima di tutto lo stage, ossia l’archetipo di un contratto che tale non è, visto che il tirocinante è in teoria ancora uno studente. In teoria. Devi sapere, caro tirocinante, che in genere non potrai pretendere più di 436,05 euro al mese (per uno stage di almeno due mesi). E non dimenticare di dichiarare il tuo "tesoretto” nella denunzia dei redditi!

Se poi riesci a passare al livello superiore, caro diplomato, non è impossibile che ti trovi di fronte un altro scoglio: i contratti di “formazione-lavoro”, che si tratti di apprendistato o di formazione professionale. Studiati in origine per permettere ai giovani senza qualificazione professionale di lavorare ed essere formati al tempo stesso, c'è chi non ha esitato ad approfittarne per proporli a degli ultra laureati. Un numero crescente di laureati con più di 25 anni oggi sottoscrive questi contratti, che prevedono una paga tra il 50 ed il 100% del reddito minimo. E poi ci si stupisce se rimani un Tanguy (il protagonista di un noto film francese,su un trentenne ancora a casa dei genitori, ndr).

Ovviamente, con ironia e delicatezza.

Altra trovata, che all'inizio non doveva essere un surrogato del contratto di lavoro, è il servizio civile. L’ennesima trappola per giovani laureati disoccupati con meno di 25 anni di età, che ha fatto la felicità del settore associativo. Se scegli questa opzione, giovane francese, ti spetterà un’indennità di 465,83 euro netti al mese. Un po’ di più se in precedenza percepivi l'assegno di solidarietà (scelta quindi da privilegiare se hai tra i 25 e i 26 anni).

Quale guadagno?

"Certe imprese potrebbero approfittare della legge per assumere a costi minimi"

E ricordati, giovincello, che, se hai voglia di cambiare aria e filartela all’estero, esiste anche il volontariato, pubblico o privato. Ancora una volta sarai “indennizzato”, ma non “remunerato”.

E tutto questo senza dimenticare la lunga lista di contratti precari accessibili a tutti, come i contratti a tempo determinato, il lavoro interinale, i contratti di inserimento, il lavoro nero, il part- time e l'auto-imprenditoria che, senza volerla condannare, ha dato adito a numerosi abusi.

Ma, se questo può rassicurarti, giovane francese, non sei solo, perché solo il 52% dei giovani con meno di 30 anni ha un contratto permanente e a tempo pieno. E poi, perché non lanciarsi nella nuova campagna lanciata da Benetton? Il gruppo cerca il “disoccupato dell'anno", che abbia in mente l'idea giusta per rilanciare l'economia.

Allora, non sei felice?

Foto: © cortesia del sito ufficiale del gruppo Bennetton; nel teso: (cc) centralsussexcollege/flickr © sito ufficiale della "agence H".

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Translated from CDI, chômage et compagnie : lettre à un jeune français