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Modifica della Costituzione in Spagna: sì o...sì?

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Giuseppe Flore

societàPolitica

Il deficit avrà il suo posto nella Costituzione. Mercoledì il Senato ha dato il via libera alla modifica dell'articolo 135 della Costituzione spagnola, la Magna Carta, "l'intoccabile"e inviolabile. Per alcuni, è stata una resa alle pressioni dei mercati; per altri una manovra pianificata con perfidia.

Però, a prescindere dell'importanza del rientro del deficit per lo Stato, in tanti concordano che per questa decisione si sarebbe dovuto consultare il parere del popolo con un referendum. Cinque spagnoli parlano del tema senza tabù. Vox Populi.

"Io vado controcorrente. Se la proposta di modifica della Costituzione si riferisse esclusivamente alla capacità di indebitamento, non sarebbe un grosso problema. Quello che invece temo è che i nostri politici siano incapaci di modificare altri aspetti più importanti e che quindi ricorrano a un referendum. Ma ovviamente questi temi non interessano ai mercati...o forse sì e per questo non si cambiano?".

Luis, direttore e drammaturgo del gruppo teatrale Movimiento Arte contra la Barbarie di Barcellona.

"Sono contro la modifica costituzionale. Da una parte perchè la Costituzione non è ciò che si dovrebbe toccare per limitare il deficit, l'UE ha già una legislazione più o meno vincolante sul controllo della spesa degli stati membri. Inoltre, limitare il debito lascia pochissimo margine di manovra al governo per evitare future recessioni. Di solito si dice che ciò che è buono per l'economia degli individui funziona anche per gli stati, e viceversa. A qualcuno salterebbe in mente limitare l'indebitamento degli individui, o soprattutto, delle imprese? Il problema è che si vuole spendere più di quello che si ha, sia in epoca di crescita sia in tempo di crisi. Sembra che nessuno abbia mai sentito parlare della favola della formica e della cicala".

Pablo, studente universitario

"A nome del gruppo Interelettorale 15M, rispetto al processo di riforma costituzionale proposto in questi giorni dal PP e PSOE, mi unisco alle altre voci che condannano la metodologia di azione rapida con la quale si sta spingendo. Con questa azione si impedisce la partecipazione di gruppi minoritari così come l'allargamento del dibattito a temi trasversali, evidenziando i limiti del nostro sistema democratico. Inoltre, consideriamo che cambiamenti importanti come una riforma costituzionale debbano essere sottoposti sempre a una scelta diretta dei cittadini. Per questo chiediamo che si promuova un referendum per la approvazione di questa riforma".

Membro del gruppo Interelettorale 15M

"Durante tutta la nostra vita, e durante i nostri studi, ci hanno parlato della Costituzione come della cosa pià sacra del nostro paese, qualcosa di intoccabile, un simbolo della democrazia che tanto costò ai nostri padri raggiungere... E ora, di punto in bianco, quando si toccano gli interessi di chi comanda, e senza chiedere il parere del popolo, la violano e la manipolano.Quindi, sinceramente, e visto il momento di scontento generale nel quale ci troviamo, mi sembra una presa per il culo".

Guillermo, studente universitario

"È stata una pugnalata alla democrazia in un momento in cui la gente si è mobilitata, e in cui si parla finalmente di politica in termini di legittimità, e di rappresentatività... La disaffezione politica è enorme. E questo va ad accentuare ancora di più la sensazione che i politici si muovano in un altro mondo e siano estranei alle domande della gente. Mi sembra gravissimo mettere il tema della spesa su un piano ideologico, però è ancora più grave il gesto, la forma..."

Mariluz, studentessa universitaria

Translated from Cambio constitucional en España: ¿Sí o... sí?