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Mamma in Europa: ecco il nuovo congedo di maternità

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società

Il Commissario europeo per Affari Sociali, Vladimir Spidia, presenta l’8 ottobre un progetto di Direttiva per aumentare il congedo di maternità in Europa. Ma qualcuno pensa che il provvedimento potrebbe danneggiare le donne.

Los niños nacen con un pan bajo el brazo”(i bambini nascono con un panino sotto braccio): espressione spagnola che allude al fatto che i bambini portano sempre qualcosa di buono.

L’8 ottobre, il commissario per le Pari Opportunità, Vladimir Spidia, presenta un progetto di Direttiva europea che prevede l’aumento del congedo di maternità dalle 14 settimane attuali a 18 settimane per tutti i Paesi dell’Unione, con la retribuzione dell’intero salario. «Questo ampliamento favorirà il legame tra madre e figlio e contemporaneamente potrebbe migliorare la permanenza delle donne nel mercato del lavoro», ha commentato il Commissario.

Questa Direttiva, che orienterà e fisserà gli obiettivi delle politiche di maternità in Europa, sostituisce un testo anteriore, la Direttiva 92/85, del 1992 e ancora in vigore, nella quale si stabiliva che il congedo di maternità nei Paesi dell’Unione dovesse avere una durata di almeno quattordici settimane, delle quali due obbligatorie.

Il congedo di maternità nei paesi europei:

Spagna: 16 settimane con salario al 100%;

Portogallo: 12 settimane con salario al 100%;

Francia: da 16 a 26 settimane, con salario al 86%;

Irlanda: 14 settimane con salario al 100%;

Liechtenstein: 20 settimane con salario al 100%.

Italia: 20 settimane, con salario al 80%

Irlanda: 10 settimane.

Se il testo avanza e si converte in Direttiva, si dovrà fornire un periodo per la revisione e l’adeguamento. Così nella Direttiva vigente, la 92/82, si lasciò un periodo di due anni perché si potessero adeguare le politiche nazionali agli obblighi che arrivavano dall’Europa, per cui per l’anno 1994 tutti i Paesi membri dovevano adempiere agli obiettivi proposti.

Una legge per la maternità contro le mamme?

Alcuni manifestano il loro disaccordo rispetto a tale provv(raphaël Goetter/flickr)edimento. Questo è il caso della Ppiina, Piattaforma per i Congedi uguali e intrasferibili della nascita e dell’adozione (Plataforma por permisos iguales e intransferibles de nacimiento y adopción), un insieme di associazioni spagnole di diversa indole unite per il conseguimento dell’uguaglianza tra uomini e donne, anche nel caso della nascita di un figlio. Questi denunciano, attraverso un comunicato pubblicato sul loro blog, che la «disuguaglianza tra i congedi di maternità e paternità riflette la concezione che siano le donne quelle che devono occuparsi principalmente della cura dei figli», che contraddice, a loro giudizio, i valori della società in cui viviamo. Tacciano, inoltre, la Commissione europea, «che acclama l’uguaglianza e contemporaneamente prende provvedimenti in senso contrario», di incoerenza perché, in più, provvidimenti come questi sfavoriscono l’assunzione di donne in età fertile.

«Intrasferibili, di uguale durata e con lo stesso periodo obbligatorio». Così la Ppiina pensa che dovrebbero essere i congedi di maternità, con sei settimane obbligatorie di congedo anche per i padri in caso di nascita di un figlio. Come per le donne.

Translated from Maternidad: debate europeo con un pan bajo el brazo