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Little Dragon, la stravaganza e il questionario di Proust

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Cultura

Little Dragon è un gruppo di quattro musicisti svedesi simpatici ma instabili dal punto di vista musicale, anche dopo 3 album. Coscienti della loro stravaganza, hanno accettato di buon grado di rispondere alle domande di un celebre questionario, adatto a portare un po’ di chiarezza nel "flusso" artistico.

«Weirdos», è così che si presenta, spesso, il gruppo svedese Little Dragon. Questo sentimento di straniamento, condiviso da Yukimi Nagano (cantante e percussionista di origine giapponese), Erik Bodin (il batterista), Fredrik Källgren Wallin (tastierista), si ritrova in modo evidente nei loro tre album studio. Il secondo album, Machine Dreams (2009) resta sicuramente il meglio riuscito, e ha permesso loro di acquisire una certa notorietà nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Francia, così come di collaborare con artisti come i Gorillaz o Raphael Saadiq.

Ecco ancora un gruppo che non è affatto profeta nel suo paese, indubbiamente perché l’universo musicale che si sforza di creare non conviene agli svedesi, «troppo giudiziosi e troppo educati». «Voi francesi avete fatto la rivoluzione, ucciso dei re e via dicendo… è per questo che siete un po’ selvaggi», mi spiega Erik. Sono francese, probabilmente un po’ selvaggio, ma devo comunque dire che non ho capito niente del loro ultimo album, uscito nel 2011, Ritual Union, ad esclusione di due pezzi. Troppo astratto. Troppo irraggiungibile. Allora, in un angolo del festival Rock en Seine, ho deciso di incontrare tre membri dei Little Dragon e di rifilargli un questionario di Proust con lo scopo di conoscere i loro gusti e le loro aspirazioni più basilari. Perché a un certo punto, i «Weirdos» bisogna metterli alla prova.

cafebabel.com: qual è la vostra caratteristica principale ?

Little Dragon: «cerchiamo di essere originali. Non vogliamo essere come tutti»

Cosa apprezzate maggiormente nei vostri amici?

«Lo stimolo».

 Qual è il vostro difetto principale?

«Il fatto di riflettere troppo»

La vostra occupazione preferita?

«Essere un gruppo»

La vostra idea di felicità ?

«La creatività» («Stavo per dire il sesso», aggiunge Erik)

La vostra idea di infelicità?

«Dei suoni sgradevoli sul palco»

Il vostro autore preferito?

«Haruki Murakami»

Il vostro eroe fittizio preferito?

«Fantastic Mr Fox, per la ribellione contro gli umani»

Il vostro compositore preferito?

«Igor Stravinsky»

Il vostro eroe preferito nella realtà?

«I nostri amici»

I vostri piatti preferiti?

«La cucina giapponese, ma in Giappone»

Cosa odiate di più?

«Le persone avide»

Se non foste i Little Dragon, chi sareste?

«Il vuoto» («Un atleta olimpionico», aggiunge Erik)

Il talento naturale che vorreste avere?

«L’equilibrio – nella musica come su uno skate»

Come vorreste morire?

«Dormendo» («Sulla mia batteria», aggiunge Erik)

Qual è il vostro stato d’animo attuale?

«Assetati»

Foto di copertina: © cortesia del sito ufficiale dei Little Dragon ; Video : (cc) LittleDragonVEVO/ YouTube

Story by

Matthieu Amaré

Je viens du sud de la France. J'aime les traditions. Mon père a été traumatisé par Séville 82 contre les Allemands au foot. J'ai du mal avec les Anglais au rugby. J'adore le jambon-beurre. Je n'ai jamais fait Erasmus. Autant vous dire que c'était mal barré. Et pourtant, je suis rédacteur en chef du meilleur magazine sur l'Europe du monde.

Translated from Little Dragon, la bizarrerie et Marcel Proust