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Lista-veline alle elezioni dell’Europarlamento: la goccia che fa traboccare il vaso? E’ rottura fra Berlusconi e Veronica Lario

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Roma

“Ciarpame senza pudore”: è il commento di Veronica Lario (che si avvia a diventare ex consorte del Presidente del Consiglio) sulle liste di veline, letterine e letteronze che il PDL avrebbe candidare all’Europarlamento. “Veronica ha creduto ai giornali della sinistra”, ha liquidato la faccenda Berlusconi. Nei fatti, due giorni dopo Veronica ha diffuso la sua intenzione di chiedere il divorzio.

Giovani, avvenenti, di professione soubrette o ballerine in programmi televisivi, quasi del tutto impreparate politicamente: è l’identikit delle donzelle che, secondo Berlusconi, avrebbero dovuto rappresentarci a Strasburgo. In seguito alle polemiche la lista è stata ritirata. Resta confermata solo la candidatura di Barbara Matera, un passato da attrice e annunciatrice televisiva RAI, ma perlomeno laureata in scienze della formazione.

Il dibattito continua. Anche sui social network! Il gruppo di Facebook “Veronica Lario - ciarpame senza pudore'' in poche ore ha raccolto oltre 100 iscritti e il gruppo “Grande Veronica Lario, abbasso il ciarpame” ha oltre 150 iscritti. La parte del leone la fa il gruppo “Veronica Lario fan club” passato da un centinaio di iscritti ad oltre 800.

Oltre che da parte della sinistra, durissime erano state le critiche della fondazione “Farefuturo”, animata dal presidente della Camera Gianfranco Fini: "Le donne non sono gingilli da utilizzare come specchietti per le allodole, non sono nemmeno fragili esserini bisognosi di protezione e promozione da parte di generosi e paterni signori maschi, le donne sono, banalmente, persone. Vorremmo che chi ha importanti responsabilità politiche qualche volta lo ricordasse" scriveva Sofia Ventura sul magazine della fondazione. Volti “nuovi e freschi”, avrebbe voluto Berlusconi. Ma la solita Sofia Ventura l’ha definita "Una pratica di cooptazione di giovani signore con un background che difficilmente può giustificare la loro presenza in un'assemblea elettiva come la Camera dei deputati o anche in ruoli di maggiore responsabilità".