Participate Translate Blank profile picture
Image for La corsa di gruppo: sudare in compagnia

La corsa di gruppo: sudare in compagnia

Published on

Translation by:

Chiara Mazzi

Society

A cosa pensiamo appena sentiamo la parola "correre"? Forse vent'anni fa avremmo pensato a qualche corridore solitario a bordo strada, oggi invece immaginiamo gruppi anche piuttosto variegati: la corsa come sport si è per così dire "collettivizzata". Come e perché nel secondo capitolo sulla corsa: il jogging di gruppo.  

Nella parte 1 la scorsa settimana abbiamo spiegato che i corridori si dividono grossomodo in due gruppi: quello dei più ambiziosi, dominato dai fondisti, per lo più maschi, e il più recente dei corridori nel tempo libero, gruppo molto più diversificato e generalmente meno competitivo.

Queste persone, come spiega Jörg Königstorfer, docente del corso di laurea Management dello Sport e della Salute presso l'Università Tecnica di Monaco, sono meggiormente orientate ad una corsa sociale all'interno del gruppo. «Il bello è che ci si può divertire e che si ha anche l'opportunità di socializzare. È  proprio la possibilità di fissare un appuntamento con un collega o un amico a facilitare la permanenza di un elemento nel gruppo. L'interazione sociale è un fattore molto importante e se è presente fa sì che quest'attività venga protratta nel tempo. Questa sorta di obbligo è anche un piccolo trucco per motivare se stessi a fare sport». 

Un'attività sociale, non una società

Secondo le statistiche di Eurostat di fine 2013, alla domanda «perché fai sport?» il 62% degli intervistati ha risposto dichiarando che lo pratica per migliorare il proprio stato di salute. Altre motivazioni sono migliorare la forma fisica, rilassarsi e divertirsi. È interessante notare che la "funzione sociale" non si trova nella lista delle ragioni, sembra data per scontata.

Ad un primo sguardo, anche dai risultati di un sondaggio svolto dai ricercatori olandesi Jeroen Scheerder e Koen Breedveld, non si evidenzia l'importanza dei componenti del gruppo. Attualmente, l'80% dei corridori attivi in ​​Europa non è iscritto ad una società sportiva. Secondo quanto sostenuto dai ricercatori, la corsa gode di una crescente popolarità per via dell'alto numero di iniziative agonistiche e commerciali organizzate dai social network e dall'industria dello sport.

Nelle città dove non sono presenti società sportive spuntano gruppi gestiti in via del tutto formale, come anche gruppi  organizzati in modo professionale: a Parigi ci sono comunità Adidas Boost in vari quartieri (attivi anche su Facebook). Spesso indicono gare amichevoli l'una contro l'altra e al termine vanno anche a bersi una birra insieme. Qui la cerchia è aperta e c'è un'interazione amichevole e rilassata, ma non sempre è così: il francese Patrick Bernard, maratoneta nonché esperto ciclista, si allena per le gare anche da solo, ma per lui  l'integrazione nella sua società ciclistica a Torcy è comunque molto importante. Ne fa parte da 15 anni e dice che il gruppo è diventato come una vera e propria famiglia

Le corse di gruppo organizzate da aziende

In questi casi la distanza da coprire è di un paio di chilometri in modo che vi possa prendere parte la maggior parte dei dipendenti. Alla J.P. Morgan Chase Corporate Challenge, la principale corsa competitiva organizzata da aziende, hanno partecipato nel 2014 a Francoforte oltre 71000 podisti provenienti da 2781 aziende.

Königstorfer spiega quali siano gli incentivi per le imprese affinché organizzino il jogging per i loro dipendenti - singolarmente o in gruppo - e affinché organizzino le gare: «La ragione per cui l'azienda lo fa è innanzitutto la cura della salute dei lavoratori. Organizzare una gara di corsa fa sì che l'azienda si presenti come impresa interessata alla salute dei propri dipendenti. Inoltre è certo che così si possa innalzare il livello di soddisfazione dei dipendenti sull'ambiente di lavoro, ed è  importante che il grado di soddisfazione sia alto perché gli impiegati insoddisfatti non sono una buona pubblicità». Inoltre ci sarebbe un altro effetto collaterale: il senso di comunità - di avere raggiunto qualcosa insieme.

Peter, 25 anni, olandese, definisce le gare aziendali un "evento sociale". Per lui conta molto il senso di realizzazione personale, così come la competizione e il contfronto con gli altri. In alcune gare tra gruppi aziendali, per esempio, si calcola la media dei tempi di tutti i corridori di un'impresa e la si confronta con quella di un'altra società sfidante.

I social network come supporto per l'attività di gruppo?

Per l'appasionato di corsa Tomas, slovacco, i gruppi su Facebook hanno una grande importanza per la socialità connessa allo sport: «si può chiedere, per esempio, se qualcuno ha voglia di andare a una gara al fine settimana. E consente di risparmiare anche denaro: si può magari noleggiare insieme una macchina per raggiungere la città della gara». Tomas a volte pubblica i suoi risultati su Facebook - «ma solo se sono abbastanza buoni», dice con un sorriso malizioso, «o quando l'evento avviene in un posto speciale, come in montagna». Invece la sua tabella di allenamento resta privata.

Peter dai Paesi Bassi ha abitudini simili: «qualche volta ho postato i miei tempi di gara, ma non in modo sistematico.» Marie, svedese di 30 anni, con una risata ci svela che pubblica sue foto delle gare perché le piace attirare l'attenzione dei suoi contatti. Il più delle volte però sono foto visibili solo agli amici, mentre non pubblica mai i suoi risultati.

In gruppo per motivarsi

Che si preferisca correre da soli o in gruppo, rimane una scelta soggettiva, ma alle volte non si predilige una scelta drastica: per Christian, che a Monaco organizza itinerari di corsa per i turisti, la corsa offre sia l'opportunità di intrattenersi con gli altri che di stare soli. La sua vita è molto improntata sull'interazione sociale, così spesso coglie l'occasione di fare una corsetta da solo per «avere tranquillità e magari ascoltare un audio libro. Questo per me è un modo di rigenerazione attiva.» A volte dà appuntamento agli amici per fare jogging per scambiare due chiacchiere e tenersi aggiornato.

Oltre alla personalità, altri fattori come l'autodisciplina,  lo stress dovuto al lavoro e l'età sono determinanti nello scegliere se allenarsi in gruppo o da soli, o se lasciar semplicemente fare agli altri. I social sembrano facilitare l'organizzazione, ma non si sostituiscono ai motivatori, indispensabili per "non mollare". È pur sempre una sfida, e un sostegno valido e fidato sembra essere la miglior cosa: marito, moglie, ragazzo, ragazza, amico, collega o cane che sia.

Translated from Gruppenlaufen: Gemeinsam statt einsam schwitzen