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Khalid Albaih: il rivoluzionario virtuale armato d'inchiostro

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Politica

Le vignette di satira politica si prendono gioco del potere in tutte le sue forme ed espressioni. Cafébabel, in un'intervista esclusiva con il cartoonist Khalid Albaih, esamina come un foglio bianco con pochi segni e battute si possa trasformare in strumento di protesta sociale. 

Armato di inchiostro e humour Khalid Albaih, 33 anni, dà voce ai giovani scontenti di tutto il mondo arabo. Le sue vignette sono molto piu che barzellette raccontate tramite un'immagine. Sono una forma di commento politico fulminante che attira immediatamente l'occhio dell'osservatore. Sono proprio le linee pulite, l'interazione tra parole e immagini, che rendono le caricature di Khalid strumenti comunicativi diretti, in grado di far riflettere sia l'intellettuale che l'analfabeta.  

"Gli islamisti mi definiscono liberale, i liberali dicono che sono islamista e così via. Ricevo comunque commenti positivi e molto sostegno sul web: è questo che mi fa andare avanti. Avere un riscontro è fondamentale per me. Grazie a internet sto cercando di stabilire un dialogo con persone provenienti da tutto il mondo e con diversi punti di vista", ci spiega Khalid.

Una matita contro il potere

Nato in Romania, Khalid è stato esposto sin da piccolo a questioni politiche e sociali. Suo padre fu licenziato nel 1989 dal governo militare del Sudan, mentre sua madre, attivista, ha combattuto per anni contro la pratica delle mutilazioni genitali femminili nello stesso Paese.

Uno dei primi personaggi che Khalid ha creato da bambino è "Supernamusa", una zanzara supereroe in missione per liberare il Sudan dalla malaria. Khalid ha seguito il lavoro di molti fumettisti, ma la sua più grande fonte di ispirazione sono le opere del disegnatore palestinese Naji al-Ali, creatore del fumetto Handala, e ucciso a Londra nell'87 un caso di omicidio che rimane ancora oggi irrisolto. Inoltre Khalid dice di essere stato influenzato anche dai versi semplici e schietti di Ahmed Matar, poeta rivoluzionario iracheno, le cui poesie criticano la mancanza di libertà nelle società arabe.

Inizialmente Khalid non riusciva a trovare nessuna testata giornalistica disposta a pubblicarlo. Sono stati i social media a mettere le ali alla matita di questo "rivoluzionario virtuale", trasformandola nell'amplificatore della primavera araba. "Le vignette sono uno strumento efficace perché, a differenza di altre forme d'arte e del giornalismo, si prendono gioco della realtà in un modo che può essere capito da tutti", spiega Khalid.

Il nome della sua pagina facebook, "Khartoon!", è un gioco di parole con Khartoum, il nome della capitale sudanese. Le sue caricature prendono di mira fatti e persone: dalla situazione attuale in Egitto all'eventuale intervento militare in Siria. Sono uno strumento di comunicazione trasversale che parlano attraverso il linguaggio universale e graffiante della satira. Un linguaggio semplice e immediato che però riesce a comunicare temi dalla complessità inaudita. 

Eppure, scherzare con il potere rimane ancora un atto rischioso. Basti pensare alle "vignette sul Profeta" che hanno distrutto i rapporti diplomatici tra DanimarcaArabia Saudita, o all'omicidio del "rebel artist" libico, Kais al Hilali, ucciso da un cecchino mentre dipingeva una grande caricatura di Gheddafi su un muro di Bengasi

Una selezione delle opere di Khalid è stata esposta a settembre all'Edge of Arabia Museum di Londra.