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Ivana Simic Bodrozic e le altre: la letteratura croata sbarca in Francia

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Cultura

Il romanzo di formazione della poetessa e scrittrice di Zagabria è il fulcro di un evento letterario parigino. Nonostante il suo primo libro non si discosti dalla tipica tradizione letteraria croata, la scrittrice ventinovenne scuote il pubblico francese affrontando temi come la guerra, le donne, il passato e l'inevitabile futuro "comunitario".

La poetessa e scrittrice croata, 29 anni, partecipa assieme al suo traduttore ad un seminario letterario e legge qualche passo del suo romanzo d’esordio, Hotel Zagorje, dal nome dell’hotel in cui ha vissuto come rifugiata nella Croazia orientale. Poco dopo, un’attrice esegue una lettura recitata in francese. In Francia il libro di Ivana Simic Bodrozic si chiamerà semplicemente Hotel Z,  e verrà pubblicato dalla casa editrice Actes Sud nel 2012.

Z come Croazia

Solo poche tra le persone presenti questa sera hanno già avuto l’opportunità di leggere il libro. In presenza dell’ambasciatore croato in Francia, del dipartimento di traduzione della Commissione Europea e del presidente della Maison d’Europe, dove l’evento ha luogo, il pubblico viene informato attraverso faticose introduzioni che si tratta di una scrittrice con un nome difficile da pronunciare, che viene da un Paese devastato vent’anni fa dalla guerra e dal regime comunista, e che la Croazia sarà il prossimo Paese a diventare il ventottesimo membro dell’Unione Europea (“Ma non è di questo che parleremo questa sera”). Ciononostante, la sala, situata nel Marais, quartiere ebraico e gay friendly di Parigi, è piena; chiaramente, questa donna e la sua storia interessano, eccome. Viene ricordato che il ventesimo anniversario della caduta di Vukovar, un evento simbolico nella battaglia per l’indipendenza della Croazia dall’ex Jugoslavia, è passato da poco, il 17 novembre.

Fino a poco tempo fa Ivana Simic Bodrozic era conosciuta come l’autrice della pluripremiata raccolta di poesie Korak u tamu (trad. Passi nell’oscurità) . Sia i suoi versi che la sua prosa ripercorrono la perdita del padre (probabilmente nel massacro di Ovcara) e l’ansia causata dal dover vivere una vita in esilio. Il suo romanzo d’esordio è un anch’esso un successo – tra gli altri, Hotel Zagorje ha ricevuto il premio Kiklop per il miglior libro croato nel 2010; niente male, se si pensa che i croati comprano solo tre libri all’anno. Al momento, la regista bosniaca Jasmila Zbanic sta lavorando ad un adattamento cinematografico di Hotel Zagorje per un film, anch’esso in uscita nel 2012.

Leggi l'intervista  con la scrittrice Olja Savičević sulla ‘lost generation’ croata

Croazia: molto più che narrativa

La storia comincia quando la narratrice ha nove anni. Sta facendo le valigie assieme al suo fratello sedicenne per una vacanza al mare, subito prima di un assedio delle forze serbe alla sua città natale, Vukovar. Dove la Bodrozic abbia preso spunto, quando scrive di una famiglia che parte senza il padre, senza sapere che non lo rivedrà più, non è un mistero. La storia si sviluppa in un arco temporale in cui la ragazzina cresce prima a Zagabria e poi in un'ex scuola politica del partito comunista in una città a nord della capitale, luogo natale di Tito. “Il racconto é basato sulle mie esperienze, ma ho cercato di romanzarle”, spiega questa moglie e mamma di due figli, rafforzando l’idea che la narrativa croata contemporanea rimane neo-realista. “Ho passato quasi sette anni in strutture per rifugiati; ho seguito i destini diversi delle circa 400 persone che vi hanno vissuto. Ho riunito questi frammenti nei diversi personaggi del romanzo. Non volevo che le loro storie venissero dimenticate”.

Alcuni critici ritengono che si potrebbero propinare storie di guerra jugoslava al pubblico europeo per secoli e secoli

Un filosofo croato che incontriamo subito dopo l’evento, definisce questo genere letterario “repellente”; alcuni critici ritengono che si potrebbero propinare storie di guerra jugoslava al pubblico europeo per secoli e secoli. Tuttavia, generazioni di lettori croati hanno lasciato che le vendite dei libri parlassero da sole, e gli autori contemporanei insistono che scrivere del passato aiuta a confrontarsi davvero con il futuro. Per la Croazia, questo futuro consiste nell’entrare a far parte dell’UE nel 2013. A quel punto forse, finalmente, potremmo essere costretti ad imparare a pronunciare cognomi scritti in caratteri latini e a smettere di ridurre i titoli alle loro iniziali.

Images courtesy of © European commission department of translation

Translated from Ivana Simic Bodrozic and co: more women on Croatia literary scene