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[ita] Bulgaria: la società civile viene ignorata.

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Viviana Montanaro

Quasi un anno fa, in Bul­ga­ria le di­mo­stra­zio­ni con­tro­ il go­ver­no sono an­da­te avan­ti per oltre 6 mesi. Non sono giun­te molte in­for­ma­zio­ni al ri­guar­do, ca­fe­ba­bel ha in­ter­vi­sta­to Zor­ni­tsa Stoi­lo­va, di­ret­to­re del gior­na­le bul­ga­ro "Ca­pi­tal Wee­kly".

Cosa sta succedendo in Bul­ga­ria e per­ché? 

Il 14 giu­gno 2013, circa 10.000 per­so­ne si sono ri­ver­sa­te nelle stra­de per pro­te­sta­re con­tro la no­mi­na di De­lyan Pee­v­ski a capo del­l'a­gen­zia di Si­cu­rez­za Na­zio­na­le. De­lyan Pee­v­ski è un mem­bro del par­la­men­to e fa parte del par­ti­to DPS (Dvi­z­he­nie za prava i svo­bo­di, Mo­vi­men­to di di­rit­ti e li­ber­tà) della mi­no­ran­za turca.  Insieme alla madre pos­sie­do­no di­ver­si ca­na­li d'in­for­ma­zio­ne, come gior­na­li, ca­na­li tv e siti web, che adat­ta­no  la loro po­li­ti­ca edi­to­ria­le al par­ti­to po­li­ti­co al po­te­re. Du­ran­te il pre­ce­den­te go­ver­no con­giun­to del par­ti­to BPS(Bul­gar­ska so­tsia­li­sti­che­ska par­tiya, Par­ti­to So­cia­li­sta Bul­ga­ro) e del DPS, Pee­v­ski ha ricoperto la carica di vi­ce-mi­ni­stro per la ge­stio­ne delle ca­ta­stro­fi, ma è stato li­cen­zia­to per ac­cu­se di cor­ru­zio­ne e in se­gui­to sca­gio­na­to.

In Bul­ga­ria Pee­v­ski è il sim­bo­lo di tutto ciò che è an­da­to stor­to du­ran­te la tran­si­zio­ne dal co­mu­ni­smo alla de­mo­cra­zia e al­l'e­co­no­mia di mer­ca­to. Ecco per­ché quan­do la sua no­mi­na a capo del­l'A­gen­zia di Si­cu­rez­za è stata ri­ti­ra­ta, tre gior­ni dopo, la gente ha con­ti­nua­to a pro­te­sta­re, chie­den­do lo sci­ogli­men­to del nuovo go­ver­no.

Nes­su­no cre­de­va che Pee­v­ski fosse un caso iso­la­to. La sua no­mi­na di­mo­stra­va piut­to­sto il modo di agire e pen­sa­re del go­ver­no, sup­por­ta­to dal par­ti­to So­cia­li­sta. La mag­gior parte delle no­mi­ne suc­ces­si­ve in­te­res­sa­va­no per­so­nag­gi con un pas­sa­to com­pro­mes­so ma leale a en­tram­bi i par­ti­ti al po­te­re. 

Solo dopo tre set­ti­ma­ne al po­te­re il go­ver­no non aveva più la fi­du­cia del po­po­lo. I due par­ti­ti BPS e DPS, hanno ri­fiu­ta­to di ascol­ta­re le cri­ti­che e il go­ver­no "Ore­shar­ski" ha con­ti­nua­to a la­vo­ra­re in un'at­mo­sfe­ra di sfi­du­cia mai vista prima d'ora. 

Per quan­to tempo sono an­da­te avan­ti le di­mo­stra­zio­ni? 

Le di­mo­stra­zio­ni sono an­da­te avan­ti per più di 6 mesi, ma alla fine si sono di­ra­da­te quan­do è stato chia­ro che il go­ver­no so­cia­li­sta non si sa­reb­be sciol­to. I pro­te­stan­ti hanno in­si­sti­to nel man­te­re le pro­te­ste pa­ci­fi­che, senza al­cu­na di­mo­stra­zio­ne di vio­len­za. Ora siamo al­l'i­ni­zio della cam­pa­gna per le ele­zio­ni del par­la­men­to Eu­ro­peo, quin­di le pro­te­ste hanno un si­gni­fi­ca dif­fe­ren­te, per­ché se i due par­ti­ti fal­li­sco­no nel for­ni­re buoni ri­sul­ta­ti, il go­ver­no avrà le ore contate. I pro­te­stan­ti pen­sa­no che sia solo una que­stio­ne di tempo prima che il go­ver­no si sciol­ga. Che sia in un mese o un anno, la loro tra­bal­lan­te co­stru­zio­ne crol­le­rà.

Quan­do c'è stata l'ul­ti­ma di­mo­stra­zio­ne? 

L'ul­ti­ma gran­de di­mo­stra­zio­ne per lo scio­gli­men­to del go­ver­no è stata te­nu­ta il 10 gen­na­io 2014. Al quin­di­ce­si­mo an­ni­ver­sa­rio della ca­du­ta del go­ver­no so­cia­li­sta nel 1997, che sprofondo il paese in un'enor­me in­fla­zio­ne.

Tut­ta­via, l'ul­ti­ma pro­te­sta di massa con­tro al­cu­ne de­ci­sio­ni del go­ver­no è stata te­nu­ta il 23 marzo. Cen­ti­na­ia di eco­lo­gi­sti si sono riu­ni­ti per espri­me­re la loro rab­bia con­tro la de­ci­sio­ne del go­ver­no di per­met­te­re la co­stru­zio­ne di sta­bi­li­men­ti in una delle poche spiag­ge na­tu­ra­li ri­ma­ste in Bul­ga­ria.

Quan­te per­so­ne nelle stade? 

Il numero di partecipanti alla protesta è cambiato durante le diversi fasi di quest'ultima. Du­ran­te i primi due mesi, na­tu­ral­men­te, si è ar­ri­va­ti a 10.000 pro­te­stan­ti a Sofia. Le pro­te­ste si sono svol­te in molte delle cit­tà più im­por­tan­ti. In au­tun­no però, il nu­me­ro di pro­te­stan­ti è ca­la­to. 

C'era già una certa stan­chez­za per­ché le pro­te­ste non da­va­no i ri­sul­ta­ti spe­ra­ti, cioè lo scio­gli­men­to del go­ver­no. Ma i numeri sono aumentati di nuovo quan­do il mo­vi­men­to stu­den­te­sco "Ear­ly­bird Stu­den­ts" ha ini­zia­to a gui­da­re la pro­te­sta e ha oc­cu­pa­to una delle uni­ver­si­tà più gran­di del paese. Que­sto rin­no­va­to en­tu­siat­mo tut­ta­via è an­da­to avan­ti fino alla fine del­l'an­no.

L'UE ha rea­gi­to in qual­che modo? 

Bè, al­l'i­ni­zio c'e­ra­no al­cu­ni uf­fi­cia­li del­l'UE che hanno espres­so il loro sup­por­to per la pro­te­sta e i suoi va­lo­ri. Spe­cial­men­te Vi­vian­ne Red­ding, vi­ce­pre­si­den­te della com­mis­sio­ne Eu­ro­pea. È ve­nu­ta ha Sofia alla fine di lu­glio, nella piena esplo­sio­ne delle di­mo­stra­zio­ni, e ha affermato che il po­po­lo ha diritto di ri­chie­de­re un buon go­ver­no. Ha anche detto: "Spero che riu­scia­te a co­strui­re un go­ver­no di cui fi­dar­vi". Ma que­sto è più un pro­ble­ma na­zio­na­le che la Bul­ga­ria deve ri­sol­ve­re da sola. L'UE uti­liz­za solo i mec­ca­ni­smi isti­tu­zio­na­li per sottolineare che il go­ver­no non sta fa­cen­do un buon la­vo­ro nell'attuare ri­for­me ap­pro­pria­te in set­to­ri im­por­tan­ti.

Translated from Bulgaria is Not Listening To Civil Society