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Il Mondo Raro di Chavela Vargas secondo di Dimartino e Fabrizio Cammarata

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Palermo

"Un Mondo Raro" è il nuovo album di Fabrizio Cammarata e Antonio Di Martino frutto di un viaggio in Messico alla ricerca dei luoghi e della storia della cantante messicana Chavela Vargas. Dopo l'anteprima assoluta al festival letterario Una Marina di Libri, vi raccontiamo come la genesi dell'album e dell'omonimo libro, in uscita rispettivamente a Settembre 2016 e Gennaio 2017.

Li abbiamo incontrati alla Cioccolateria Lorenzo di Palermo, dove tra atmosfere francesi e un caffé ci hanno raccontato un viaggio in Messico alla (ri)scoperta di Chavela Vargas, nota cantante messicana di origini costaricane. È iniziata così la ricerca dei cantautori siciliani Fabrizio Cammarata e Antonio Di Martino che ha prodotto "Un Mondo Raro", album e romanzo che raccontano una storia.     

Sono passati circa otto, nove anni da quando Fabrizio Cammarata si è lasciato affascinare dalla cantante messicana, o per essere esatti da La Llorona "simbolo delle cose belle e terribili al cui richiamo non puoi e non vuoi sfuggire", una canzone caratterizzata da una visione del mondo tutta latina. Una vera e propria passione/ossessione, che ha dato un apporto non indifferente alla sua musica e che ha contagiato più tardi anche l'amico Antonio Di Martino.

Fabrizio, innamorato della voce di Chavela e colpito dalla sua storia, decide nel 2011 di cercarla per  incontrarla. Ci dice con un pizzico di nostalgia: "Riesco tramite alcune indicazioni fornitemi da negozianti e abitanti del luogo, a giungere davanti casa sua. Sfortunatamente la sua malattia le impediva di incontrare la gente". Chavela Vargas morirà il 5 agosto 2012. Qualche anno più tardi, complici gli eventi che si sono susseguiti, tra cui le riprese di un film che Fabrizio stava girando, i due amici si ritroveranno in quella casa. Ma non sono da soli. Infatti, si riesce a percepire la presenza di Chavela. Raccontano: "La casa di Chavela era vicina ad un monte da lei considerato sacro. Era una sciamana, nominata tale proprio dalla comunità degli sciamani huicholes della Sierra madre".

I due si perdono così nei toni della Ranchera, genere musicale popolare della cultura messicana, caratterizzato da uno stile estremamente emozionale che li travolgerà in un vortice fatto di canzoni romantiche e cuori infranti. Personaggio eclettico, Chavela Vargas dichiarerà la sua omosessualità all'età di 81 anni. Nel 40' ebbe una relazione con la famosa pittrice Frida Khalo. Una donna che sembra abbia condotto una vita ricca di momenti che potrebbero benissimo romanzarsi da sé, "una vita che potrebbe benissimo essere un film. Immaginate una Vie En Rose messicana" ci dicono i due ragazzi.

E così, come il regista Almodovar negli anni '90, Fabrizio Cammarata e Antonio Di Martino tra il decollo e l'atterraggio a Città del Messico decidono di renderle omaggio: "Era una delle tante volte in cui ascoltavamo le sue canzoni quando ci siamo detti: prendiamo i brani del suo repertorio e traduciamoli in italiano." Detto-fatto! Giunti in Messico incontrano Giovanni Buzzurro, ex bassista dei Tinturia ed attuale bassista di Lila Downs, a sua volta designata come erede dalla stessa Chavela Vargas. Durante il loro soggiorno, i chitarristi della cantante messicana busseranno alla porta del loro studio in Messico, ed ecco che il cerchio si chiude. Dalle musiche e dalle partiture della cantante centro-americana, nascono dieci canzoni che compongono il disco. Il cui titolo, "Un mondo raro", non è certo casuale. Ci dicono sorridendo:"Innanzitutto è il titolo di una delle canzoni, e poi lascia spazio a tante idee che coniugano il nostro mondo con quello di Chavela. Era un mondo raro il suo, ed è un mondo raro il nostro, quello in cui viviamo". "Un mondo raro" è anche il titolo del libro. Un romanzo che nasce dalla raccolta di informazioni e da autentiche testimonianze riguardanti la vita di Chavela Vargas: "quando abbiamo finito di incidere il disco, avevamo raccolto tanto di quel materiale e aneddoti sulla sua vita che abbiamo pensato di scrivere un libro a quattro mani. Il romanzo uscirà a gennaio, pubblicato da La Nave di Teseo."

Un incontro importante e non per nulla casuale, capace di dare ancor più forza al loro progetto, avviene a Palermo. Nel capoluogo siciliano entrano in contatto con Pino Cacucci, scrittore e sceneggiatore italiano, definito da Fellini "artigiano, costruttore di trame, di atmosfere e di personaggi". Tra i tre è subito colpo di fulmine. Un amore artistico accomunato dalla fascinazione per il Messico e per tutto ciò che riguarda questa terra. "La forza di questo progetto - affermano - consiste nell'assurgere ad un gusto che è lontano da quello attuale. La nostra è un tipo di scrittura che oggi non si usa quasi più, suona come il passato nel presente, è quasi poesia. Oggi non c'è molta gente che si rifà alla semplicità lessicale. Ecco la musica latina è semplice, arriva immediatamente all'animo di chi l'ascolta, si fa ascoltare, e nel più ampio senso della parola "sentire". Parte da concetti che trascendono il singolo e attingono al collettivo condiviso, estendendo il concetto ad una dimensione sovrapersonale di un determinato punto di vista".