Participate Translate Blank profile picture
Image for Il Lussemburgo è un Paese multilingue

Il Lussemburgo è un Paese multilingue

Published on

società

In questi giorni il Lussemburgo sta facendo parlare di sé in Europa a causa del segreto bancario. Ma, mentre il finanziere non è loquace, loro, i lussemburghesi, si esprimono in una moltitudine di lingue. Un vero cafébabel…

Si dice che il silenzio è d’oro. In Lussemburgo è proprio così. Qui non si parla di denaro ed è ciò che ha fatto la fortuna di numerose banche nel Paese. Da venticinque anni, il Granducato mantiene il segreto bancario come la Svizzera, modello al quale si ispira. Questo significa che il banchiere è tenuto agli stessi obblighi di discrezione come il medico, l’avvocato e il prete. Dalla sua bocca non esce una sola parola, quando si tratta di rivelare l’identità dei suoi clienti, la loro nazionalità o le somme depositate. Grazie al segreto bancario, il Lussemburgo ha attirato clienti da tutta Europa e dal mondo. Tutti riuniti in nome del silenzio? Non solamente…

Il solo Paese veramente multilingue

Appena i suoi abitanti aprono bocca, risorge la torre di Babele. Ecco una scena che si può osservare un po’ ovunque. Dei giovani, al termine di una lezione, sono seduti in autobus e discutono della loro squadra di calcio preferita. La frase inizia in lussemburghese, include delle parole in francese e termina in portoghese. E tutto senza batter ciglio! Alcuni dicono che il Lussemburgo sia l’unico paese veramente multilingue in Europa. Contrariamente al Belgio e alla Svizzera, dove numerose comunità linguistiche vivono fianco a fianco, gli abitanti del Lussemburgo sono obbligati a utilizzare più lingue ogni giorno. Accanto al lussemburghese, lingua “nazionale”, il francese e il tedesco giocano il ruolo di lingue amministrative. Questa separazione, che è il risultato di un’evoluzione storica, è stata istituita da una legge nel 1984.

Coffee, café, Kaffee

In altre parole, le leggi sono scritte in francese, i documenti amministrativi possono (Kmeron/flickr)essere compilati in francese o in tedesco e la tazzina di caffè si ordina in lussemburghese. Veramente? Non proprio. Quasi la metà degli abitanti del granducato non ha la carta d’identità lussemburghese e non impara il lussemburghese come prima lingua in casa. I lavoratori frontalieri, 150mila persone che arrivano quotidianamente in Lussemburgo per guadagnarsi il pane, contribuiscono ad accrescere di più quest’immagine multilingue. Lussemburghese, francese, tedesco, portoghese, italiano, inglese. Ma in che lingua devo ordinare adesso la mia tazzina di caffè? Sono in tanti a porsi regolarmente questa domanda. Una domanda che svela il rovescio della medaglia di quest’impronta poliglotta. La decisione di scegliere una lingua per questa o quella situazione, può trasformarsi talvolta in un vero e proprio campo minato.

Attenzione al nazionalismo o del congedo lingustico

Un discorso identitario e nazionalista serpeggia da anni nella società lussemburghese. Su Facebook, 3.554 lussemburghesi sono membri del gruppo Ech schwätzen just nach lëtzebuergesch an der Geschäfter (Nei negozi parlerò esclusivamente in lussemburghese), 141 vogliono «parlare lussemburghese con la loro zuppa di fagioli» e altri 40 difendono lo slogan Let`s schwätz lëtzebuergesch (Parliamo lussemburghese). Il partito di destra Adr è il precursore di questo discorso identitario. E la tendenza si rinforza in vista delle elezioni nazionali che avranno luogo a giugno 2009. Sempre più voci dichiarano che i residenti stranieri e i lavoratori frontalieri debbano imparare il lussemburghese. Questo movimento è anche supportato dal Governo che cerca di promuovere attivamente lo studio del lussemburghese. La nuova idea: il congedo linguistico. Unico nel suo genere in Europa, questo congedo permette alla gente che lavora in Lussemburgo di prendere dei congedi (retribuiti!) per imparare la lingua del Paese. Duecento ore, in tutta la carriera professionale, per “schwätzen lëtzebuergesch”. Un po’ dappertutto nascono altre iniziative private. Astrid Lulling, deputata europea per il Lussemburgo, ha appena lanciato un blog su Youtube, nel quale impartisce lezioni di lussemburghese.

Translated from Le Luxembourg n’a pas sa langue dans sa poche