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I don't like mondays #13 La playlist del gay pride

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Milano

Saranno 50mila, secondo gli organizzatori, le persone che sfileranno sabato 27 giugno per la dodicesima edizione del Milano Pride. Dalle 15 in piazza Duca d'Aosta fino a Porta Venezia tutto l'orgoglio LGBT

There is Power in the Union, Billy Bragg

Parla di diritti dei lavoratori e di sindacato, e apparentemente può essere fuori luogo in questa playlist. Ma è una delle scene simbolo del film Pride, ambientato nell’Inghilterra di Margaret Tatcher, che narra del legame di solidarietà tra gay e lavoratori alla ricerca dei diritti negati.

YMCA, Village People

L’abbiamo cantata e ballata tutti. YMCA è l’acronimo di Young Men’s Christian Organization, un’organizzazione cristiana ecumenica che mira a fornire supporto a giovani uomini e donne. Organizzazione fondata nel 1844 che esiste tutt’ora, svolge attività ricreative e di volontariato, famosa per i suoi ostelli, che negli anni Settanta e Ottanta erano punto di ritrovo per soli uomini.

I will survive, Gloria Ganyor

Altra icona della musica disco, il testo parla della rivalsa femminile. La protagonista, tra mille difficoltà riesce a mettere fine a una storia d’amore che d’amore non era e urla al mondo: «Sopravviverò!». Diventa poi una delle colonne sonore del mondo LGBT quando viene inserita nel film Priscilla, la regina del deserto

I want to break free, Queen

Un Freddie Mercury in versione casalinga balla e si scatena cantanto: «I want to break free», «voglio essere libero». Una canzone che è un inno alla libertà da tutte le oppressioni, sessuali ma non solo.

Dancing queen, Abba

È probabilmente il vero inno dei gay pride. Parla delle incertezze di una diciassettenne alla ricerca di se stessa, è stata votata dal sito samesame.com come “canzone più gay di tutti i tempi” in occasione del 30esimo carnevale gay e lesbico di Sidney (qui la classifica completa).