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I diritti dell'uomo in Iran esposti a Trocadéro

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Translation by:

Diana Quadri

I militanti per i diritti dell’uomo in Iran hanno organizzato un comizio il 14 maggio presso Trocadéro per attirare l’attenzione sulla grave situazione che dilaga sotto la dittatura fondamentalista.

Gli attivisti hanno denunciato il numero crescente delle esecuzione avvenute il mese scorso, a dispetto delle promesse di apertura di Hassan Rohani, il leader dei talebani. Da quando è stato eletto più di 2000 persone sono state giustiziate nel paese, perfino numerose donne e minori.

Nelle ultime settimane i trattamenti crudeli inflitti ai prigionieri seguendo la legge del taglione e la Sharia, come renderli ciechi, amputarli mani e piedi, hanno inorridito l’opinione pubblica. Un esempio è riportato dallo scorso 5 agosto, quando, nella prigione centrale di Machad, due detenuti hanno subito la loro pena prima di essere stati condannati a perdere una mano e un piede. Sono stati puniti per avere derubato la somma di 37 000 $ a una banca.

I carnefici di questa prigione avevano ugualmente amputato, un mese fa, le mani di altri giovani prigionieri accusati di furto. Uno di loro, 26enne, era stato condannato per “aver tolto le inferriate della finestra”, “rotto l’anta dell’armadio” e “fracassato la recinzione della casa del denunciante”.

Amnesty International ha denunciato la “frenesia delle esecuzioni” in Iran dove circa 700 persone condannate alla pena capitale sono state giustiziate dell’inizio dell’anno. “A questo ritmo scioccante l’Iran supererà il numero delle esecuzioni registrate negli altri paesi” nel 2014. Questo picco, ha evidenziato Saïd Boumedouha, responsabile del programma di Amnesty International per il Medio-Oriente e il Nord Africa, “dipinge un quadro cupo dell’apparato statale, che sta commettendo dei veri e propri omicidi di massa”.

“Le autorità iraniane devono provare vergogna nel sopprimere centinaia di persone senza tenere conto di tutta la procedura legale alla base delle esecuzioni stesse”, ha continuato Boumedouha.

Il fascismo religioso al potere in Iran, che la popolazione equipara allo Stato Islamico, aumenta la sua violenza davanti al crescere del malcontento popolare che ha ormai superato la soglia della povertà. Gli attivisti denunciano la ricchezza del paese che viene sprecata per la macchina della repressione e del militarismo, all’interno del programma nucleare astronomico, per il sostegno ai movimenti fondamentalisti e terroristi della regione, determinando l’implicazione dei talebani nel massacro che sta effettuando il dittatore siriano.

Translated from Les droits de l’homme en Iran exposés sur la place du Trocadéro