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Grazie Roma, nonostante tutto

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Roma

"Rome is...the most beautiful city in the world"

Se scrivete su Google "Rome is..." appare direttamente "the most beautiful city in the world". Situazione diversa ci presenta "Paris is...the capital of what", "Madrid is...in the exact center of which country", "New York is...where I live" o "London is...calling". Però i romani non si accontentano di tanto e si lamentano continuamente del degrado in cui versa la città caput mundi. Non a caso la seconda possibilità che ci viene data è proprio "Rome is...dirty". Ciononostante sappiamo che nel pianeta a noi conosciuto non c'è nulla di paragonabile a Roma, ma è proprio per questo che ci prendiamo il lusso di far finta che così non sia.

E se i fatti di Tor Sapienza ci obbligano a vedere quella parte della nostra città cui non vogliamo dar conto, possiamo pur sempre volgere lo sguardo verso altri luoghi, altre situazioni, altri orizzonti. Ma le periferie non dormono e si propongono come nuovo volto della città eterna. Il centro con le sue rovine non basta, il Serpentone, Il MAAM, le varie zone contraddistinte dal prefisso "Tor" fanno sentire la propria voce. Gli americani credono che il Colosseo sia un grande campo da calcio e che i fori siano dei prefabbricati smontabili all'evenienza. I cinesi fanno foto anche ai tombini e in fondo credo abbiano ragione, visto che sono contraddistinti dall'elegante S.P.Q.R. I latini sanno di essere nella "città papalina" e non si pongono nessuno scrupolo a parlare in spagnolo stretto, la lingua cattolica per eccellenza insieme alla nostra. I francesi si arrischiano in stentati paragoni con Parigi, pur sapendo che prima del '700 non era che un bel prato verde bagnato da abbondanti piogge. Gli inglesi giocano la carta della capitale economica europea, noi assentiamo pensando "ma stacci tu a Londra.." Sui turisti russi preferisco soprassedere.

I romani sono stufi di tutti questi stereotipi e te lo dicono, basta albero di natale in Piazza Navona e passeggiatina in via del Corso, dovete andare al Pigneto, alla Garbatella, alla Caffarella, al Corviale. Svecchiamo Roma e con lei i turisti pigri. Scopriamo i quartieri della nostra capitale, osiamo. E se proprio non ci interessa la superficie diamo uno sguardo ai bassifondi. La metro C probabilmente sarà terminata con anni di ritardo, così è, anche se non ci pare. In fondo di fronte ad un'immensa azienda agricola sotterranea non si può far tanto. Lamentiamoci, gridiamolo un'altra volta, è uno scandalo, du cocci e si ferma tutto, sta città è invivibile. Poi però diciamolo, sorprese del genere le abbiamo solo noi. Vaglielo a dire tu ad un newyorkese che sotto casa tua c'era la vasca d'acqua più grande dell'antichità. Ti guarderà serio e ti chiederà "Creata con il patrocinio della Goldman Sachs o della PNB Paribas?"

Story by

Bernardo Bertenasco

Venuto al mondo nell’anno della fine dei comunismi, sono sempre stato un curioso infaticabile e irreprensibile. Torinese per nascita, ho vissuto a Roma, a Bruxelles e in Lettonia. Al momento mi trovo in Argentina, dove lavoro all’università di Mendoza. Scrivo da quando ho sedici anni, non ne posso fare a meno. Il mio primo romanzo si intitola "Ovunque tu sia" (streetlib, amazon, ibs, libreria universitaria)