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François Hollande : una partenza normale ?

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Default profile picture Irene Perrone

Un momento senza precedenti, una decisione storica. François Hollande ha appena annunciato che non si sarebbe ricandidato per un secondo mandato come presidente della Repubblica. E' la prima volta nella storia della Quinta Repubblica. Atto di coraggio o denuncia di un fallimento? L'Europa si divide.

Svizzera - Tages-Anzeiger : un atto di coraggio 

Decidendo di non concorrere per un secondo mandato, Hollande ha dato prova di coraggio, dichiara compiaciuto il Tages-Anzeiger : « La sua decisione è coraggiosa e inaspettata. Probabilmente ieri sera il presidente ha riacquistato agli occhi dei suoi concittadini la credibilità che aveva compromesso negli ultimi anni. Il suo messaggio non lascia spazio ad interpretazioni : vuole entrare negli annali come "presidente normale", non come politico ebbro di potere ma come difensore degli interessi personali della nazioni. Hollande ha accennato al pericolo del populismo di estrema destra e alle elezioni negli Stati Uniti "Più di chiunque altro, valuto le complessità del periodo che si prospetta". (...) Ciò significa rimescolare completamente le carte per le presidenziali del prossimo aprile. Due dei personaggi centrali dell'ultimo decennio, François Hollande et Nicolas Sarkozy, non sono più in lizza ». (01/12/2016)

France - Libération : la bellezza del gesto

Secondo Libération, bisognerà aspettare qualche tempo per vedere gli effetti positivi del governo Hollande : « Flagellato fin dal principio da un'opposizione implacabile, poi abbandonato poco a poco dal suo stesso partito, François Hollande ha continuato a governare nell'avversità, con la tenacia di uno che crede nella sua politica. Ci ricorderemo l'eleganza del gesto, ma tra breve rivolgeremo uno sguardo più freddo su questo bilancio. Se molti paesi hanno scelto un'austerità che acuisce le disuguaglianze, la Francia, impegnata a portare avanti un difficile risanamento economico, ha mantenuto i sistemi di protezione di cui beneficiano i lavoratori, ha dovuto far fronte ai più gravi attacchi terroristici della storia della nazione e messo in campo giuste riforme sociali. Con il tempo, questo continuità, almeno, verrà riconosciuta. Il vero cambiamento si profila all'orizzonte. Con François Fillon, il paese si allinea ad un modello ingiusto e già vecchio. E' questa la vera minaccia ». (01/12/2016)

Spagna - La Vanguardia : la mollezza

L'errore più grave di Hollande, è l'essere stato poco convincente nel momento più duro della crisi, critica La Vanguardia : « I francesi non hanno mai voluto presidenti "normali", tutt'altro. Giovanna d'Arco, Napoleone, Charles de Gaulle : la storia francese pullula di personalità che hanno fatto la loro apparizione in situazioni estreme. L'Europa e la Francia non hanno ancora superato la crisi del 2008. Anzi, il populismo ne è la conseguenza diretta. Hollande, un politico dotato di una buona capacità di adattamento e di un'inclinazione al compromesso, non è però stato all'altezza delle sfide. E' rimasto fedele a sé stesso e ha guidato la nave nella tempesta con prudenza e conservatorismo, senza mostrare alcuno slancio di passione, tanto in materia di politica interna quanto in quella estera.  (...) E' vero che Hollande non ha commesso gravi errori, ma come avrebbe potuto commetterne con la sua indole timorosa ? ». (01/12/2016)

Italia - La Repubblica : il fallimento

Il non volersi ricandidare da parte di François Hollande dimostra una cosa, afferma il sociologo Marc Lazar ne La Repubblica : « Nel suo discorso di ieri in televisione, che ha sorpreso tutto il mondo, Hollande ha fermamente difeso la linea d'azione che ha portato avanti su tutti i fronti dal suo arrivo in Eliseo. Ora, non potrà impedire a una gran parte di francesi di pensare che questa decisione costituisca una terribile confessione di fallimento. (...) Avendo accettato di partecipare alle primarie socialiste di gennaio, non era affatto certo di vincere : essere battuto alle primarie del suo stesso partito sarebbe stata un'umiliazione insopportabile. (...) Un buon esordio per la gauche, se vuole perdere le presidenziali del 2017. Tuttavia, che vinca o no, dovrà lanciare una massiccia operazione di ricostruzione, a partire da un campo di rovine - uno dei lasciti di Hollande ». (01/12/2016) 

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Cet article est publié en partenariat avec euro|topics

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