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FRANCIA: 50 SFUMATURE DI SCIOPERO

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società

Come ogni anno, appena arriva la bella stagione, la Francia viene scossa dai movimenti di protesta. Quest'anno sono i protagonisti principali dei notiziari assieme alla Coppa del Mondo. SNCF, precari, proprietari di locali. I "ribelli" sono così tanti sorgono spontanee due domande: i francesi scioperano di più che in passato? E più spesso rispetto agli altri europei?

Se vi tro­va­te a Pa­ri­gi da qual­che gior­no, avre­te sen­z’al­tro do­vu­to aspet­ta­re pa­rec­chio prima di pren­de­re il treno, vi sa­re­te la­men­ta­ti dopo aver sa­pu­to che forse il vo­stro fe­sti­val pre­fe­ri­to sa­reb­be stato an­nul­la­to e avre­te ma­ga­ri do­vu­to cam­bia­re i vo­stri piani per­ché il bar sotto casa non par­te­ci­pe­rà alla festa della mu­si­ca. I cori delle pro­te­ste so­cia­li ri­schia­no di di­ven­ta­re la nuova hit del­l’e­sta­te fran­ce­se.

Il dop­pio di quan­to si pensa

Qual­che tempo fa la SNCF (la So­cie­tà Na­zio­na­le delle Fer­ro­vie dello Stato fran­ce­si) cha con­clu­so lo scio­pe­ro più lungo dal 2010. I pre­ca­ri del mondo dello spet­ta­co­lo con­ta­no di stra­vol­ge­re l’or­ga­niz­za­zio­ne dei prin­ci­pa­li fe­sti­val esti­vi, uno su tutti quel­lo di Avi­gno­ne. Al di là delle sin­go­le ri­ven­di­ca­zio­ni -trop­pe e trop­po varie per es­se­re qui men­zio­na­te in ma­nie­ra esau­sti­va- come ogni anno, non ap­pe­na il ter­mo­me­tro su­pe­ra i 20 gradi, la Fran­cia torna fe­de­le al fa­mi­ge­ra­to culto dello scio­pe­ro. Tut­ta­via, se la tra­di­zio­ne sus­si­ste, le do­man­de per­si­sto­no. E sono po­chis­si­me le (va­li­de) ri­spo­ste alle que­stio­ni uni­ver­sa­li: i fran­ce­si scio­pe­ra­no più che in pas­sa­to? E più spes­so ri­spet­to agli altri paesi eu­ro­pei?

Se da un lato i con­flit­ti col­let­ti­vi danno ai media fran­ce­si e stra­nie­ri pane per i loro denti, dal­l’al­tro sono rari i mo­vi­men­ti so­cia­li che di­mo­stra­no un’im­pre­ci­sio­ne sta­ti­sti­ca così lam­pan­te. In Fran­cia, per­si­no l’or­ga­ni­smo pre­di­spo­sto a ela­bo­ra­re e dif­fon­de­re i dati sta­ti­sti­ci re­la­ti­vi agli scio­pe­ri – la Dares (l’I­sti­tu­to fran­ce­se di ri­cer­che, studi e sta­ti­sti­che) ri­co­no­sce­va già nel 2008 in un do­cu­men­to in­ti­to­la­to “Ana­li­si degli scio­pe­ri nelle im­pre­se” che il di­spo­si­ti­vo di mo­ni­to­rag­gio degli scio­pe­ri “rap­pre­sen­ta da tempo un pro­ble­ma” e che fino agli anni 2000 “la fonte am­mi­ni­stra­ti­va (cioè, l’I­spet­to­ra­to del La­vo­ro ndr) aveva in real­tà sot­to­sti­ma­to di oltre la metà la quan­ti­tà di gior­na­te di non-la­vo­ro”. In breve, le gior­na­te di scio­pe­ro dei fran­ce­si erano in real­tà il dop­pio di quel­le di­chia­ra­te.

nella neb­bia sta­ti­sti­ca

Per cor­reg­ge­re il tiro di ben tre de­cen­ni di lieve er­ro­re, la Dares si serve ormai di un nuovo me­to­do. Oggi, in ma­te­ria di con­flit­ti col­let­ti­vi del la­vo­ro, il prin­ci­pa­le in­di­ca­to­re sta­ti­sti­co è di­ven­ta­to il vo­lu­me annuo di “gior­na­te in­di­vi­dua­li non la­vo­ra­te” (in fran­ce­se ab­bre­via­to con JINT). Sem­bra però che que­sto si­ste­ma non sia molto amato: le ul­ti­me cifre pub­bli­ca­te sul sito della Dares (al­tri­men­ti ir­rag­giun­gi­bi­li ndr) ri­sal­go­no in­fat­ti al 2007 (ma sono re­gi­stra­te in uno stu­dio del 2009 ndr) e par­la­no di 128 JINT ogni 1000 la­vo­ra­to­ri. Non c’è quin­di al­cu­na pos­si­bi­li­tà di col­lo­ca­re tem­po­ral­men­te que­sti dati, poi­ché gli studi pre­ce­den­ti non si ba­sa­va­no sullo stes­so me­to­do di cal­co­lo. Per sa­pe­re se i fran­ce­si scio­pe­ra­no di più che in pas­sa­to, ap­pun­ta­men­to al 2015. La Dares in­fat­ti con­du­ce la sua in­da­gi­ne sulle di­ver­se forme di con­flit­to del la­vo­ro ogni 6 anni.

Stes­sa sto­ria se vo­glia­mo col­lo­ca­re i dati geo­gra­fi­ca­men­te. Vari studi hanno in­fat­ti già sot­to­li­nea­to l’as­sen­za di uno stan­dard eu­ro­peo per quan­to ri­guar­da i dati sui con­flit­ti del la­vo­ro. So­la­men­te le sta­ti­sti­che com­pa­ra­ti­ve ela­bo­ra­te dall’Or­ga­niz­za­zio­ne In­ter­na­zio­na­le del La­vo­ro (ILO) ri­sul­te­reb­be­ro af­fi­da­bi­li. Se non fosse che l’ul­ti­ma in­da­gi­ne sul dia­lo­go so­cia­le ri­sa­le al 2005 ed è de­di­ca­ta esclu­si­va­men­te al col­lec­ti­ve bar­gai­ning (tra­du­ci­bi­le con “con­trat­ta­zio­ne col­let­ti­va”), che rap­pre­sen­ta il pro­ces­so tra­mi­te il quale i sin­da­ca­ti e le or­ga­niz­za­zio­ni pa­dro­na­li giun­go­no ad un com­pro­mes­so. Al­l’in­ter­no di que­ste con­trat­ta­zio­ni gli scio­pe­ri co­sti­tui­sco­no un ele­men­to ben poco si­gni­fi­ca­ti­vo. Altra al­ter­na­ti­va: la Fon­da­zio­ne eu­ro­pea per il mi­glio­ra­men­to delle con­di­zio­ni di vita e di la­vo­ro di Du­bli­no (Eu­ro­found). At­tra­ver­so la me­dia­zio­ne di un or­ga­ni­smo chia­ma­to EIRO, que­sta fon­da­zio­ne ha com­mis­sio­na­to nel 2010 uno stu­dio che ri­pren­de gli stes­si re­fe­ren­ti sta­ti­sti­ci della Dares fran­ce­se (i JITN). Da tale stu­dio è emer­so che, du­ran­te il pe­rio­do 2005-2009, la Da­ni­mar­ca si è ag­giu­di­ca­ta il primo posto nella clas­si­fi­ca eu­ro­pea delle gior­na­te non la­vo­ra­te (159,4), se­gui­ta a poca di­stan­za dalla Fran­cia (132 ma cal­co­la­te nel pe­rio­do 2005-2008), e dal Bel­gio (78).

Una scom­mes­sa prima dei ri­go­ri

Da al­lo­ra, più nulla. Ep­pu­re, negli altri paesi vi­ci­ni, è molto meno com­pli­ca­to sa­pe­re il nu­me­ro (re­cen­te) delle gior­na­te di scio­pe­ro. In Ger­ma­nia basta an­da­re sul sito del­l’A­gen­zia Fe­de­ra­le per l’Im­pie­go (Bun­de­sa­gen­tur für Ar­beit), che rac­co­glie il nu­me­ro di pre­av­vi­si di scio­pe­ro di ogni azien­da con più di 10 di­pen­den­ti. Pochi click ed è pos­si­bi­le sa­pe­re che i te­de­schi ne hanno an­nun­cia­ti ben 1384 solo nel 2013. Lo stes­so vale per la Spa­gna: il sito della Con­fin­du­stria spa­gno­la (CEOE) pub­bli­ca (in modo in­com­ple­to, certo, ma re­go­la­re ndr) il nu­me­ro di scio­pe­ri tra gen­na­io e apri­le 2014, che equi­va­le a 389.

Prima di riu­sci­re a sa­pe­re se i fran­ce­si oggi scio­pe­ra­no più che in pas­sa­to, si fa­reb­be in tempo ad at­tra­ver­sa­re la Fran­cia in treno in pieno mo­vi­men­to SNCF. E sa­pe­re se i fran­ce­si scio­pe­ra­no più degli altri eu­ro­pei è un po’ come scom­met­te­re sulla vit­to­ria di una squa­dra prima dei calci di ri­go­re. 

Story by

Matthieu Amaré

Je viens du sud de la France. J'aime les traditions. Mon père a été traumatisé par Séville 82 contre les Allemands au foot. J'ai du mal avec les Anglais au rugby. J'adore le jambon-beurre. Je n'ai jamais fait Erasmus. Autant vous dire que c'était mal barré. Et pourtant, je suis rédacteur en chef du meilleur magazine sur l'Europe du monde.

Translated from France : 50 nuances de grèves