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Elezioni Generali nel Regno Unito: Il Gioco dei Voti

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Federica Arcibuono

A meno di un mese dalle elezioni generali nel Regno Unito, le agende dei politici sono fitte di impegni in una corsa contro il tempo. Questo è il tempo di discorsi delicati e di promesse; è tempo che le parole siano sufficientemente convincenti da riuscire a far decidere gli elettori.

Dando uno sguardo alla Storia del paese, e facendo un salto indietro fino al XIX secolo quando il Regno Unito era governato dalla Regina Vittoria,  il gioco della politica era già iniziato, e i suoi principali giocatori erano i Laburisti e i Conservatori, proprio come oggi. Se pensiamo alla Camera dei Comuni e alla Camera dei Lord come a due abituali punti di incontro in cui gli amici si riunivano per un caffè o per una riunione, ci possiamo rendere conto di quanto la politica sia banale. Incomprensioni, attriti e derisione sono i principali ingredienti per quello che dovrebbe essere un educato, rispettoso, solenne e fruttuoso dialogo tra le parti. Molto più spesso si sentono urla e risate sarcastiche. Questo succede ovunque, non solo nel Regno Unito. Abbiamo persino assistito ad una rissa al Parlamento Ucraino non molto tempo fa. I politici sono semplici esseri umani che provengono dalla società e passano ad occupare una posizione privilegiata. Alcuni possiedono un dono, altri sono il peggiore incubo che un paese possa avere.

L'ambiente di vita nel Regno Unito è stato pieno di conflitti e litigi per molto tempo prima dell'inizio del periodo elettorale. Temi come l'immigrazione, la ripresa economica e la permanenza del Regno Unito nella UE, sono stati al centro della scena politica per diverso tempo. Ora, a meno di un mese di distanza dalle elezioni generali, l'ambiente politico è incandescente. L'ultimo sondaggio condotto dalla TNS, colloca i Conservatori al primo posto con il 34% dei votanti, seguito dai Liberali con il 32%. UKIP (il Partito per l'Indipendenza del Regno Unito) è stata la grande sorpresa con un calo del 5%. Nick Clegg tiene duro con un 9% e i Verdi hanno un 5% dell'elettorato.

Conservatori e Liberali

Cosa promettono i politici del Regno Unito? Dalla parte dei Conservatori troviamo la ripresa economica come uno dei principali temi da affrontare, alla stessa stregua dell'immigrazione e del promesso referendum per rimanere nell'UE. Quando il Daily Telegraph chiede a David Cameron cosa ne pensa dei recenti cambi di alleanze dell'UKIP, risponde: "Direi a quelle persone che capisco perfettamente la frustrazione che hanno sentito riguardo a temi quali l'immigrazione, dove vorrebbero che si facesse di più, e noi faremo di più”. Ha messo in guardia circa i rischi di votare per l'UKIP, dipingendo quali potrebbero essere le conseguenze della vittoria di Ed Miliband.

Naturalmente, il passaggio dei Conservatori all'UKIP rappresenta un evidente calo nel numero di elettori per l'attuale Primo Ministro. Essi avevano anche promesso la costruzione di 200.000 case per i giovani compratori entro il 2020. Infatti, il governo di coalizione ha già annunciato dei piani per facilitare l'ingresso dei giovani britannici nelle loro proprietà. In ogni caso, Ed Miliband ha altresì assicurato che verranno costruite nuove case per il popolo britannico. I Liberali hanno promesso di ridurre le tasse scolastiche dei giovani nei college, garantendo così un futuro migliore senza debiti o prestiti.

Sulla stessa linea si muove Nicola Sturgeon, leader dell' SNP (Partito Nazionale Scozzese), che difende il libero accesso all'Università. “L'accesso all'educazione dovrebbe fondarsi sulla capacità di imparare e non su quella di pagare”, afferma la leader dell'SNP durante il primo dibattito mandato in onda dalla BBC.

Quando si tratta di ripresa economica, Miliband ha messo Cameron con le spalle contro il muro, dopo aver promesso che non avrebbe aumentato il tasso dell'IVA se fosse diventato Primo Ministro. Cameron aveva assicurato che avrebbe eliminato il deficit senza specificare esattamente come, mentre Miliband aveva anticipato la sua intenzione di eliminare il deficit e di dare 2.5 miliardi di sterline in più per il NHS (il Servizio di Sanità Nazionale), in gran parte pagato da una ragguardevole tassa sulla proprietà, calcolata di oltre 2 milioni di sterline. I Conservatori hanno promesso altri 8 miliardi di sterline per la Sanità Nazionale entro il 2020. Inoltre, hanno giurato che le persone che lavorano 30 ore per un salario minimo rimarranno esenti dalle tasse; che verranno garantite 30 ore alla settimana di assistenza all'infanzia gratuite per i genitori di bambini di 3 e 4 anni, e hanno promesso anche il tanto atteso referendum sull'adesione della Gran Bretagna all'Unione Europea.

Liberal Democratici

LibDems, stanno lottando per non perdere alcun seggio, anche se molto probabilmente succederà, avevano assicurato che avrebbero gestito sapientemente il budget in un insieme di tagli e tasse alle persone con i redditi più alti; che avrebbero aumentato il margine di esenzione dalle tasse fino a 12.500 sterline e che avrebbero garantito il finanziamento dell'educazione dall'asilo ai 19 anni, con 2.5 miliardi di sterline in più ed insegnanti qualificati in ogni classe. A proposito della Sanità Nazionale, Nick Clegg ha promesso un investimento di 8 miliardi per la salute mentale e fisica. Quando si tratta di misure ambientali, ci possiamo aspettare ovviamente la promessa di una legge da parte dei Verdi, ma oltre a loro, solo i LibDems hanno assicurato che realizzeranno cinque nuove leggi per proteggere la natura e combattere il cambiamento climatico. 

UKIP

Il partito di Nigel Farage ha avuto i suoi alti e bassi, e recentemente gli esperti hanno detto che il partito di destra potrebbe perdere uno delle sue più importanti circoscrizioni, South Thanet. Il partito anti immigrazione che crede nella possibilità di ottenere quattro o cinque seggi potrebbe vincerne solo uno, sostengono gli esperti.  Sembra che la grossa donazione al partito di Farage fatta dal Daily Express possa non essere sufficiente per la prestazione dell'UKIP durante le elezioni generali. In ogni caso, con le recenti defezioni dai Conservatori all'UKIP, il partito di Farage ha beneficiato di un'immagine sicura sui media tradizionali. L'UKIP si impegna a dare ai cittadini britannici un referendum circa la loro volontà di rimanere o di ritirarsi dall'Unione Europea; di controllare l'immigrazione; altri 3 miliardi di sterline all'anno per la Sanità Nazionale in Inghilterra; esenzione dalle tasse su un salario minimo e una spesa del 2% del PIL per la difesa. 

Verdi

Natalie Bennett, leader dei Verdi, promette di porre fine all'austerità e di risanare il settore pubblico, creando posti di lavoro che garantiscano almeno un salario minimo; di porre fine alla privatizzazione del Servizio di Sanità Nazionale; promette di collaborare con gli altri paesi per assicurarsi che le temperature globali non si alzino oltre 2 gradi; un programma di 85 miliardi per l'isolamento domestico, elettricità rinnovabile e barriere anti allagamento; promette anche di fornire 500.000 case sociali in affitto entro il 2020 e di controllare i livelli di affitto, e di far tornare le ferrovie in mano ai pubblici. 

La partita è aperta

La lotta per il numero 10 di Downing Street è tra David Cameron ed Ed Miliband. Nick Clegg si sta candidando per rimanere a far parte della coalizione del governo, spaventato dalla popolarità di Nigel Farage. Dall'altro lato, malgrado la coalizione tra i Liberali e l'UKIP sia assolutamente esclusa, Farage e Cameron insieme potrebbero essere uno dei peggiori incubi che la Gran Bretagna abbia mai avuto. La partita è iniziata, e non solo in Gran Bretagna, ma in tutta Europa l'attenzione è puntata al 7 di maggio, il giorno in cui scopriremo se si prospetta un'uscita del Regno Unito dall'UE o no.

Proofread by Danica Jorden

Translated from UK General Election: The Game of Votes