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Dubioza Kolektiv: il gruppo musicale bosniaco senza un genere

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Default profile picture Cristina Grassi

SocietyCreativeBosnia ed Erzegovina

Sabato al festival Esperanzah, il gruppo Dubioza Kolektiv ha infuocato lo stage Côté Cour. Cafébabel Bruxelles ha intervistato i membri della band bosniaca che descrivono il loro stile come un mix  tra "Nirvana e Rihanna".

Come definireste Dubioza Kolektiv per coloro che non vi conoscono?

Dubiosa Kolektiv (DK): Non abbiamo mai davvero cercato di definire il nostro stile musicale o di farlo rientrare in un genere. Quello che ci importa sono i messaggi e le idee che cerchiamo di promuovere. Da qui la ricerca dello sfondo musicale migliore per certi testi che risulta in uno scenario eclettico. In più, stiamo cercando di lasciare ai nostri suoni una sfumatura locale, un tocco balcano, così che le persone possano capire forte e chiaro da dove veniamo. Alla fine lo stile che ne viene fuori è un mix Nirvana e Rihanna, tra rock e Kozachok...

Il vostro intento è quello di trattare nei testi delle canzoni alcuni dei problemi della società bosniaca. Quali sono le sfide più grandi da risolvere?

DK: Molti sono i problemi che la nostra società deve risolvere nel futuro e questo processo è dolorosamente lento a causa dei politici incapaci che governano il paese. Abbiamo una'amministrazione che è grande quanto quella di Bruxelles, che governa un paese di meno di 4 milioni di persone. 14 governi, 250 ministri, 3 presidenti... è un incubo burocratico che impedisce qualsiasi tipo di riforma. 

Pensate che un legame più vicino con l'Unione Europea aiuti a trovare una soluzione?

DK: Dobbiamo risolvere i nostri problemi internamente. I politici puntano il dito all'Unione Europea come la soluzione magica a tutti i problemi e, facendo questo, cercano di scaricare la responsabilità a qualcun'altro che, con una bacchetta magica, dovrebbe risolvere tutto.  E' una cosa che semplicemente non accadrà.

Se si guarda a cosa è accaduto di recente in Grecia oppure a come l'UE si sta muovendo con il flusso dei rifugiati dall'Africa e dal Medio Oriente, si noterà che l'UE non è onnipotente e che l'amministrazione di Bruxelles può essere impotente ed in alcune occasioni prendere decisioni sbagliate.

Come può la musica aiutare a combattere per una causa?

DK: Non abbiamo l'illusione che la musica possa cambiare il mondo e che una band musicale possa iniziare una rivoluzione e risolvere tutti i problemi con delle canzoni. Ma crediamo che la musica possa ispirare le persone e farle riflettere su questioni che altrimenti sarebbero ignorate. Pensiamo che il ruolo dell'artista sia di influenzare la società ad accogliere i cambiamenti positivi.

Da giovani avete fatto esperienza sulla vostra pelle della guerra bosniaca. Questo ha avuto un'influenza sul vostro gruppo?

DK: Probabilmente l'esperienza della guerra ha aiutato a farci diventare le persone che siamo oggi. Eravamo solo bambini quando la guerra è iniziata e abbiamo imparato le  lezioni della vita nel modo più duro possibile. Ecco perchè l'approccio "fai da te" è naturale per noi, è l'unico modo che conosciamo... Scriviamo, registriamo e produciamo la nostra musica in studio, creiamo le cover dei CD ed i siti web, facciamo il resto del lavoro che riguarda la band da soli e pensiamo che questo sia l'unico modo giusto. Per quanto riguarda la musica, abbiamo imparato a non aver pura di sperimentare con generi diversi, in tutte le combinazioni possibili e impossibili e di cercare di rompere quante barriere possibili.

YouTube: Dubioza Kolektiv - "No Escape (from Balkan)"

Date un'occhiata alla sezione Festival di cafébabel Bruxelles!

Translated from Dubioza Kolektiv: the Bosnian band without a genre