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Dal seminterrato al quarto piano

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Story by

nina behek

Translation by:

Nadia Demurtas

Barcellona, la capitale della comunità autonoma della Catalogna e la seconda città più grande della Spagna, è una delle città più multiculturali del paese, dove gli stranieri registrati ufficialmente rappresentano il 17,4% della popolazione totale.

Ognuno con le sue ragioni per venire a Barcellona, ognuno con il desiderio di una vita migliore, ieri si sono tutti preparati per celebrare la notte più lunga dell'anno.

In questo articolo vi presenterò alcune persone, che vivono nel mio stesso edificio, e cercherò di mostrare la diversità culturale attraverso le celebrazioni per il nuovo anno.

Sydney, 35 anni, brasiliano, venne a Barcellona per lavorare e guadagnare soldi e per avere una vita migliore, come il suo amico Izmael, 41 anni, anche lui brasiliano. "Ieri abbiamo lavorato fino alle tre e più tardi abbiamo preparato da mangiare con la famiglia e gli amici. Il cibo è diverso da quì. Abbiamo preparato cibo tropicale, tipicamente brasiliano, come il churrasco, il riso, la feijoada", dice Sydney. La famiglia di Izmael non è quì, perciò ha festeggiato la vigilia di Capodanno con i suoi amici, però "mi ha sorpreso la samba che si balla la notte di San Silvestro in Brasile", spiega Izmael.

Loro due hanno commemorato la vigilia di Capodanno con i petardi, come fanno in Brasile. Albert Pascual, 36 anni, di Barcellona, era un po triste perchè non si è potuto riunire alla sua famiglia per san Silvestro perchè vivono in un'altra città della Spagna. "Adesso ho un bambino di un anno, quindi a casa abbiamo preparato una cena più leggera perchè poi ci sono caramelle, biscotti, vino e spumante" afferma Pascual. C'è una cosa che si fa tipicamente il giorno prima di Capodanno: si mangia un chicco d'uva ad ogni rintocco, in totale sono dodici, e se riesci a mangiarli tutti porta fortuna e salute nella tua vita" spiega Pascual.

Elio, 32 anni, Italiano, vive a Barcellona da sei anni. Arrivò quì perchè nel sud Italia non c'erano molte opportunità di lavoro e scelse Barcellona perchè ha una vita e una cultura simili a quelle del Sud Italia. "A san Silvestro in Italia si festeggia con la famiglia mangiando lenticchie, che portano fortuna e soldi, e un insaccato di maiale che si chiama cotechino. Siccome la mia famiglia non è quì, passerò la vigilia di Capodanno con i miei amici in un ristorante e dopo usciamo tutti a festeggiare, come facciamo anche in Italia", dice Elio.

Carol, 65 anni, statunitense, vive a Barcellona da 47 anni con suo marito Arthur, 64 anni, anche lui statunitense. Ci spiegano che trascorsero tranquillamente la notte perchè hanno già festeggiato abbondantemente a Natale con le figlie di Carol. "Negli Stati Uniti, molta gente mette cappelli allegri mentre vede la "bomba di capodanno" che scende su Times Square, gente che suona i flauti e canta una canzone basata su una poesia di Robert Burns.

Siccome non siamo lì, guardiamo la bomba che scende in tv, però alle 6 di mattina a causa del fuso orario diverso", dice Arthur. "Ogni anno a san Silvestro scrivo in un foglio 12 cose che hanno caratterizzato l'anno appena passato e 12 cose che desidero per il nuovo anno. L'ho fatto anche ieri con mio marito e una cosa che desidero è andare a trovare mia madre e i genitori di Arthur perchè non possiamo sapere per quanto tempo resteranno ancora con noi", dice Carol mentre mi mostra la sua lista dei desideri

Rachele, 29 anni, portoghese, spiega che a casa sua aspettava sempre il nuovo anno con un piede all'aria per saltare con il piede destro quando l'orologio scoccava la mezzanotte. "Questo porta buona fortuna", aggiunge. "Adesso vivo a Barcellona col mio ragazzo, che è catalano, e l'ultima notte dell'anno siamo andati ad una grande festa. Non ricordo molto bene come sono sopravvissuta quella notte. Mi sono svegliata in spiaggia con una scarpa sola", dice Rachele e sorride.

Matjaž, 29 anni, sloveno, è a Barcellona per far visita a sua sorella per una settimana. Dice che quì le vacanze non si sentono molto perchè la vita è molto più lenta: non come in Slovenia, dove la gente impazzisce e corre per i negozi per fare gli ultimi acquisti. "Ogni volta che festeggiavo il nuovo anno con i miei genitori, a mezzanotte brindavamo con champagne e la mattina Dedek Mraz mi portava i regali, perchè nella nostra famiglia non si celebra il Natale e non esiste babbo Natale".

Quest'anno ha celebrato per la prima volta la Vigilia in un altro paese. "E' stata una notte indimenticabile" spiega Matjaž. Abbiamo passato la notte andando da una festa all'altra e abbiamo finito la serata in un locale okupa ballando finchè ci reggevamo in piedi" dice mentre fuma una sigaretta.

Andrew, 21 anni, egiziano, ha visitato per la prima volta Barcellona con i suoi amici. "Quest'anno è la prima volta che non ho festeggiato con la mia famiglia, dove abitualmente passiamo il capodanno in chiesa con la comunità cristiana a cui appartengo". Suo padre è un sacerdote per cui celebra così ogni anno. "Stavolta abbiamo bevuto un po d'alcool a casa di amici e più tardi siamo voluti andare alla festa nella sala Razzmatazz, però siccome il ragazzo che ci ha venduto i biglietti per strada ce li ha venduti falsi e non siamo riusciti ad entrare" afferma con una voce delusa però "alla fine abbiamo trovato un bar con della buonissima musica e la festa non è finita fino al mattino", aggiunge.

La famiglia cinese, con un numero indeterminato di abitanti, non apre la porta quando sentono il campanello, così possiamo solo immaginare cosa fanno l'ultima notte dell'anno.      O meglio, l'ultima notte dell'anno per il nostro calendario, non per il loro. Quello che succede dietro alle porte lo lascio alla vostra immaginazione. A proposito, felice anno nuovo a tutti!!!

Texto y fotos: Nina Behek.

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Translated from De Entresuelo a 4°2a