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Chirac era un europeista convinto?

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La Parisienne di cafébabel

Nel momento in cui Sarkozy riceve una delle batoste più dure della storia politica francese, la sua discesa nei sondaggi è stata tanto veloce quanto la sua rapida ascesa, i dinosauri effettuano il loro ritorno.

Image Caricature Zone : www.magixl.com

Da qualche settimana, in mancanza di folle di gente e sperando di fare il pieno dei prodotti del territorio, Jacques Chirac, il nostro buon vecchio Jaco, ha appena stretto la mano degli espositori al salone dell’agricoltura. Molto lontano dal disprezzo dimostrato dall’attuale presidente della repubblica qualche giorno prima al quale uno dei visitatori ha rimproverato di essere “sporco”, Jacques Chirac si è visto rivolgere tutti gli onori.

Questa specie di ritorno al passato sarebbe potuto essere semplicemente divertente se la stampa non avesse colto la palla al balzo per indicare il ritorno di Chirac nel cuore dei francesi, e anche in quello degli Europei...

Nostalgici di Chirac

E vero che alcuni rimpiangono il vecchio capo di stato francese sulla scena internazionale e che i nostri partner europei lasciano a volte trasparire una certa nostalgia per la coppia. Sicuramente meno appassionante di quella formata da Nicolas Sarkozi e Angela Merkel – per la serie, “ti amo” “io no”il duo era piuttosto consensuale. I due ponti avevano il merito di portare l’Europa ma non troppo bruscamente.

Ora, nel momento in cui l’attivismo di Sarkozy richiama qualche paura presso i nostri parner europei, lo stile più tradizonale del suo predecessore viene a volte rimpianto. Lo spirito europeista di Chirac, se poteva essere tacciato di minimalismo aveva almeno il merito della sobrietà.

Sarkozy afferma di essere un europeista convinto (e per prova: la bandiera europea è sempre allineata a quella francese );Chirac, da parte sua, non ha mai mostrato tanto entusiasmo.

Senza alcun dubbio questa differenza è legata al contesto molto particolare nel quale si trovano oggi l’Unione Europea e  ovviamente la Francia, un trattato rinegoziato sulla base di un rifiuto francese, dei referendum sospesi in Irlanda e in Slovacchia, una presidenza francese che si caricherà della messa in opera del nuovo testo del trattato. Accanto a questo, un futuro presidente dell’Unione Europea che si agita, seminando dubbi intorno all’Unione per il Mediterraneo e il PAC, e si appresta ad impegnare le spese pubbliche inconcepibili a dispetto del disequlibrio del budget del quale noi siamo responsabili a Bruxelles.

Perchè un tale disamore?Analisi di Valérie Giscard d’Estaing

Da una colonna che le era stata assegnata dal giornale l’Express, Valérie Giscard d’Estaing (VGE per gli amici) minimizza questo disaccordo che si qualifica anche come mancanza di fiducia. Secondo l’iniziatore della convenzione sull’Europa, pigmalione della costituzione europea, “immaginare che questa presidenza permetterà alla Francia di allontanarsi dall’Europa è un contro senso assurdo che rischia di accentuare l’immagine dell’arroganza francese."

Pur restando discreto quanto alla politica europeista di Sarkozy, l’UDF non nasconde il proprio ottimismo in un’intervista rilasciata al giornale “Point”:”Ci auguriamo che i 500 milioni di Europei possano essergli riconoscenti della cura, della moderazione e del savoir-faire con i quali la Francia troverà delle soluzioni comuni ai problemi di competenza dell’Unione Europea”

Sophie Helbert