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"C'è bisogno di più Europa o è il suicidio dell'Europa"

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Giulia Lena

Al Bozar in occasione delle Giornate di Bruxelles, Martin Schulz, Jacques Attali e George Soros hanno potuto discutere le sorti dell'Unione europea. Nonostante la sua crescente impopolarità, i tre ospiti ribadiscono ancora di più il bisogno di Europa.

Il successo dell'estrema destra e il tasso di partecipazione estremamente basso delle ultime elezioni europee erano al centro della discussione durante queste Giornate di Bruxelles, lo scorso 6 e 7 novembre. Organizzata da "L'Obs", "Le Soir" e "De Standaard", questa serie di conferenze aperte a tutti ospitava, anche questo anno, celebri ospiti per dibattere temi di attualità europea. Durante la conferenza "la tragedia dell'Unione europea", il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, l'economista Jacques Attali e il miliardario finanziere George Soros hanno deplorato la perdita di fiduca nell'Europa. Questi illustri esperti difendono fermamente questa Unione europea e ribadiscono ancora di più il bisogno di Europa. Jacques Attali riassume infatti la sua posizione dichiarando: "C'è bisogno di più Europa o è il suicidio dell'Europa".

"I capi di Stato sono i responsabili"  Per Martin Schulz, l’impopolarità dell'Unione europea è da attribuire ai capi di governo degli Stati membri. "Le soluzioni sono nazionalizzate e i problemi europeizzati", riassume. Per lui, quando l'UE fa delle cose positive, gli Stati se ne attribuiscono il merito. Ma, al contrario, quando le misure sono impopolari, queste sono presentate come una direttiva proveniente dalla "dittatura brussellese" contro la quale non hanno potuto fare niente. Sotto gli applausi del pubblico che si mostra d'accordo, Martin Schulz afferma che "i capi di Stato sono i responsabili. Se solo dicessero pubblicamente quello che dicono nelle riunioni a porte chiuse…".

"Alcuni preferiscono il ripiegamento su sè stessi, ma è una catastrofe assicurata."

Martin Schulz mette anche in guardia contro la volontà di distaccarsi e continuare da soli. "Il nostro destino è l'Europa. In Germania alcuni preferiscono il ripiegamento su sè stessi, ma è una catastrofe assicurata." Per lui, come per Jacques Attali, il ruolo centrale del suo paese, così come la sua potenza, gli attribuiscono una grande responsabilità. Deve utilizzare la propria forza per aiutare gli Stati periferici più deboli invece di approfittare di questa loro debolezza e imporsi su di essi. Precisa pertanto che "ogni  volta che la Germania ha preferito questa scelta, ci sono stati solo disastri." 

La Russia, una vera e propria minaccia?

Nel contesto attuale delle relazioni estremamente tese con il Cremlino, il dibattito sulle sorti dell'UE non poteva avvenire senza evocare l'eventuale minaccia russa. Su questo punto, le posizioni non potevano essere più divise. Da una parte George Soros affirma che Putin è una "minaccia esistenzaiale", e dall'altra Schulz e Attali sottolineano la necessità di mantenere una certa apertura di spirito. Per Soros bisogna lottare con forza contro la Russia che, secondo lui, è ancora più pericolosa che all'epoca dell'URSS. A questa affermazione replica Jacques Attali che "quando è accerchiata, la Russia reagisce", prima di aggiungere: "La Russia non è la Germania di Hitler, ma può diventarlo. Se l'isoliamo, lo diventerà." Il messaggio è chiaro.

Translated from « C’est plus d’Europe ou c’est le suicide de l’Europe »