Participate Translate Blank profile picture
Image for Caro Babbo Natale, dacci un bonus in più. I tuoi banchieri

Caro Babbo Natale, dacci un bonus in più. I tuoi banchieri

Published on

Story by

Katha Kloss

Translation by:

Default profile picture Alba Fortini

societàPolitica

2009 è stata una brutta annata per i banchieri. Così, nonostante la crisi economica che in alcuni paesi colpisce duro, nonostante il riscaldamento globale che ne minaccia altri e nonostante la precarietà che incancrenisce la gioventù d'Europa, in Francia c'è un sindacato di banchieri che osa tutto, perfino lamentarsi di un salario "insoddisfacente".

Poco tempo fa, in Francia, mi è capitata fra le mani una letterina per Babbo Natale molto particolare: «In poche parole, caro Babbo Natale, non so più cosa fare perché paghino me, i miei fratelli e le mie sorelle secondo il nostro vero valore, e conto su di te perché la situazione cambi al più presto». Gli autori sono forse giovani disoccupati scossi dalla crisi, la Génération Précaire, stagisti sottopagati che non ricevono la giusta ricompensa per il proprio lavoro a tempo pieno? Ma neanche per sogno! Si tratta della lettera sindacale aperta dei rampolli di una delle maggiori banche mondiali attive a livello globale. Dicono di aver fatto i bravi tutto l’anno, di aver superato le mete prefissate, nonostante ai giovani banchieri sia stato ordinato, in tempi di crisi, di andar prima a sinistra, poi a destra, poi di fare dietrofront, e loro hanno sempre eseguito diligenti. «PS: Caro Babbo Natale, puoi incrociare le dita perché papà mi dica di sì quando gli chiederò di aumentarmi la paghetta?».

Incrociare le dita... o i premi

Foto di xtream_i/flickrI nuovi arrivati della banca in questione sembrano, quindi, credere ancora a Babbo Natale. Certo, in una delle tante business school d’élite hanno sicuramente promesso loro un lavoro super, un giochino di fusioni e acquisizioni e il primo milione prima dei 30 anni giocando assieme ai più potenti, come nel Monopoli. Poi, però, è arrivata la crisi! Nel 2009 il mondo è stato scosso da bancarotte, statalizzazioni e appoggi finanziari da ogni dove, ma sembra esser passato davanti ai nostri novizi del settore finanziario senza lasciare la minima traccia e loro “si aspettano molto da Babbo Natale”, per “ritrovare il sorriso” nel 2010.

D’altra parte, però, non è che alla fine dell’anno dovranno tornare al via. Nel settore bancario i nuovi arrivati non si trovano esattamente sulla soglia di povertà e spesso gli stagisti guadagnano in media quanto un impiegato in altri settori; in molte aziende europee tagli sugli stipendi, lavoro interinale e ondate di licenziamenti sono all’ordine del giorno, le banche invece non badano a spese e anche nel 2009, nonostante gli aiuti di Stato, saranno distribuiti bonus. Secondo l’Eurostat nel primo trimestre del 2009 erano quasi cinque milioni i giovani europei disoccupati, con tendenza in crescita, e nell’ottobre 2009 il 20,7% dei giovani al di sotto dei venticinque anni era alla ricerca di un lavoro! Nel complesso proprio un bel regalo!

Quanto vale il mio lavoro?

Sembra che in Francia e in Gran Bretagna le tasse sui bonus bancari da 27mila e 700 euro siano state aumentate del 50%, una misura unica e chiaramente populista che ha mandato in bestia i banchieri; è in programma anche di discutere degli “stipendi futuri nel settore finanziario” durante il vertice europeo dell’11 e 12 dicembre. Ma quale stipendio è adatto per un banchiere, un giardiniere o un insegnante? A chi spetta l’aiuto finanziario di Babbo Natale nel 2009? La Nef (New Economics Foundation) ha la risposta: nel suo studio pubblicato da poco "A Bit Rich: Calculating the real value to society of different professions", la think and do tank indipendente ha esaminato l’utilità sociale di vari lavori e propone per il futuro un nuovo modo di concepire il lavoro nel suo valore, riconoscimento e ricompensa. Secondo lo studio, per ogni sterlina guadagnata da un banchiere londinese, la società ne paga altre sette, mentre per ogni sterlina versata ad uno spazzino ne guadagna dodici. Un conto bancario polposo, quindi, non fornisce informazioni sul servizio prestato alla società. I nostri banchieri francesi, che chiedono al Babbo «dei bei regali all’altezza del lavoro eseguito durante l’anno» devono prepararsi: potrebbe costare caro!

Foto di Anna Warr

PS: Se posso, vorrei chiedere all’egregio Signor Babbo Natale di dare un aumento di stipendio a Tim Hunkin, l’inventore del videogioco “Picchia un banchiere” (Whack a banker), in cui, in una sala giochi della contea inglese di Suffolk, si possono picchiare le teste pelate di banchieri con un martello di plastica. Così anche noi «potremo ritrovare il sorriso» nel 2010.

Foto di dhammza/flickr; xtream_i/flickr; Anna Warr

Story by

Translated from Schöne Bescherung: Was junge Banker sich vom Weihnachtsmann wünschen