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Brahms visita l'Ungheria 

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Billy Hawk

Parliamo sempre di relazioni internazionali, ma che dire delle connessioni "non verbali"? Avete mai pensato a quali culture influenzano quella della vostra nazione?  

E' sempre interessante gettare uno sguardo su cosa una nazione pensa di se stessa. Gli Ungheresi hanno uno straordinario e vario numero di simboli stereotipici, come il bovino grigio ungherese, il puli, le dispute popolari, la zuppa "goulash" o "palinka". Ma come, noi Ungheresi pensiamo a noi stessi? A me pare che oggigiorno questa sia la domanda più attuale. Nel mio articolo, proverò a darvi un'idea della identità musicale Ungherese. 

Se cercate in internet l'Ungheria e i suoi monumenti, troverete tanti video quanti ne volete. Ma la maggior parte di questi avranno la stessa musica: La Danza Ungherese N° 5 di Johannes Brahms. Certamente lui non era ungherese, quindi come ha potuto scrivere una melodia che descrivesse l'atmosfera dell'Ungheria?

Coloro che hanno imparato qualcosa sulla storia delle'Europa sapranno che l'Ungheria era parte dell'Impero Austriaco e, dopo, dell'Impero Austro-Ungarico. A causa di questo rapporto, la cultura germanica ebbe un enorme effetto su quella ungherese.  Mi sembra che gli Ungheresi non siano consapevoli di questo effetto, ma se li comparate con ogni altro ( specialmente con due opere di musica classica)vi potrete trovare delle similitudini. In effetti, Brahms non ha cercato o raccolto troppo materiale. Lavorare assieme a due violinisti ungheresi per qualche anno fu sufficiente per lui. Eduard Reményi e Joseph Joachim erano perfetti musicisti e Brahms fu ben contento di lavorare con loro. Fu così che egli si avvicinò al popolo ungherese e alla sua cultura.

In verità, la parte più famosa delle danze (la quinta) si ispirava a una canzone di Béla Kéler, ma Brahms erroneamente pensò che si trattasse di una canzone popolare. Ma la cultura popolare di questa piccolo, paese centro-europeo è davvero ricca e altrettanto riconoscibile. 

C'era un altro famoso musicista che scriveva canzoni per i Magiari. Fu probabilmente il compositore ungherese più celebre. Si incontrò anche con Brahms ma non gli piacque molto. Egli era Franz ( o Ferenc, come lo conoscono in Ungheria) Liszt. Si presentò sempre come ungherese e usava il suo passaporto ungherese, ma non sapeva una parola di ungherese. Il suo luogo di nascita, Raiding (conosciuto anche come Doborjàn) faceva parte del Regno Ungherese prima della fine della I Guerra Mondiale. Probabilmente Liszt seppe qualcosa in più riguardo la sua cultura natìa, ma non oltre.  

Probabilmente queste ragioni storiche causarono che le ben note melodie ungheresi furono composte dai Tedeschi. E i Magiari accettarono che il resto del Mondo pensasse a questi capolavori musicali come alla loro musica popolare. Queste melodie divennero parte della nostra cultura e nessuno mise in dubbio le loro origini. Ma le canzoni non sarebbero nate se questi due uomini non si fossero interessati a questa "strana" nazione. 

D'altro canto la nostra musica non tolse il fiato a nessuno. Gustav Mahler fu il direttore dell'Opera Ungherese di Stato. Egli dovette fronteggiarsi con una grande resistenza, perché gli Ungheresi nazionalisti e conservatori volevano incrementare la musica popolare del paese anche nell'Opera. Tuttavia, una grande parte progressiva di elite che supportò l'onda del compositore austro-tedesco ebbe un'enorme numero di conflitti. Probabilmente quella fu la ragione del perché il compositore  recettivo non usò troppo materiale Ungherese. 

Brahms non ebbe un buon rapporto con Listz o Mahler. Egli si assopì quando Liszt eseguì la sua Sonata in Si- minore. La sua relazione con Mahler non fu investita a causa delle loro differenze lavorative. Ma Brahms partecipò all'ultimo concerto di Mahler a Budapest. Questo episodio dimostra che queste tre persone ebbero peronalità assolutamente diverse e probabilmente il loro unico punto in comune ( apparte la musica) fu il loro legame con l'Ungheria e la sua cultura. 

Personalmente, credo che tutti loro furono grandiosi e meravigliosi.  Non dovremmo soffermarci a pensare che le nostre melodie più famose furono composte da "non Ungheresi". La monarchia fu un impiego multiculturale, e secondo la mia opinione fu lo stato che più si avvicinò  a quello con cui funziona l'Europa oggi. Quindi, per concludere: non importava da dove venissero finché non avessero conosciuto la nostra cultura e si fossero interessati a noi. 

Translated from Brahms visits Hungary