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Beneficenza in Polonia: musica, religione e polemiche

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società

Da 16 anni molti polacchi si riservano la seconda domenica di gennaio per prendere parte alla finale della Grande Orchestra Festiva di solidarietà (Wosp): uno spettacolo di beneficenza in chiave rock and roll che raccoglie fondi per aiutare bambini in difficoltà. Accussato dalla destra cattolica l’organizzatore risponde: «Invidio la regina d’Inghilterra perché è criticata dai Monty Python.

Ho il sospetto che se si trattasse del gruppo di Radio Maryja, neppure la proverbiale calma inglese lo sopporterebbe»

“L’Orchestra” inizia a suonare, e la si può vedere persino da casa: la televisione informa in diretta sulle somme di denaro raccolte, mostra parti del concerto ed interviste con organizzatori e volontari. Sullo schermo Jurek Owsiak, il suo controverso organizzatore in maglietta gialla e pantaloni rossi, inizia a bombardare il pubblico con le informazioni su quello che la Fondazione ha realizzato in passato e cosa si propone di fare con i fondi raccolti. E non è finita: appena fuori casa si viene “assaliti” da gruppetti di volontari con le tipiche giubbe della manifestazione. Anche se si riesce ad evitarli, dopo qualche metro si incontra un altro gruppo. Il lasciapassare del giorno è un cuoricino rosso, che si ottiene dopo aver infilato qualche moneta nella giubba. Senza non si può passeggiare in città: oltre agli assalti da parte dei volontari si rischia anche di essere preso dai passanti una persona avara e senza cuore.

Beneficenza e senso di comunità

(Foto: marcin.biodrowski/flickr)Ciononostante, la finale della Grande Orchestra non è solo un modo di esercitare pressione sociale: è un’occasione per divertirsi, incontrarsi con gli amici e guardare gli spettacoli. Le finali non sono organizzate solo nelle grandi città: nelle cittadine di provincia, dove con Capodanno e la festa del raccolto sono l’unica occasione per divertirsi in piazza, hanno un’occasione in più. Inoltre l’Orchestra crea un senso di comunità: raccogliamo insieme del denaro per salvare la vita dei bambini e insieme accendiamo una “piccola luce” nel cielo, ovvero guardiamo i fuochi d’artificio che vogliono mandare nello spazio un pezzettino di gioia e amore. Il senso di comunità creato in questo modo porta frutti: ogni anno circa 120mila volontari si occupano di raccogliere fondi e, ogni volta, i risultati sono migliori. Durante l’ultima manifestazione, la Sedicesima finale della Wosp, in cui si raccoglievano fondi per bambini affetti da malattie laringoiatriche, si è battuto il record: i polacchi hanno donato 13.883627,13 dollari. In tutto durante tutte le finali si sono raccolti più di 96 milioni di dollari.

Sette e droga per i giovani cattolici polacchi

Tuttavia, sia per il fatto che Jurek Owsiak è riuscito a toccare la giusta corda nel cuore dei polacchi, sia per la sua immagine caratteristica e il clima da rock and roll, l’Orchestra è criticata da molti. Agli oppositori non piace soprattutto il modo in cui sono impiegati i fondi raccolti durante le finali. La Fondazione presenta accuratamente tutti i bilanci finanziari, diventando proprio per questo facile bersaglio degli oppositori. Gli ambienti ultracattolici criticano prima di tutto il fatto che una parte del denaro è utilizzata non per aiutare i bambini ammalati, ma per l’organizzazione tecnica della finale dell’Orchestra, compresi gli onorari dei partecipanti, che in quel giorno dovrebbero, invece, lavorare gratuitamente. Per l’organizzazione della quattordicesima e quindicesima finale sono stati spesi in questo modo almeno due milioni di zloty. Inoltre i media si lamentano anche della scelta dei volontari: per ammissiona anche della stessa Fondazione – anche se pochi – dopo la finale dell’Orchestra compaiono sempre sui giornali articoli su furti e episodi da ricondurre ad abuso di alcool. Controversa è anche l’organizzazione, grazie a minime percentuali dei fondi, di un festival rock chiamato Fermata Woodstock come ringraziamento per i volontari impegnati nell’organizzazione della finale. I media cattolici sostengono che durante questo concerto molti giovani hanno la possibilità di provare per la prima volta droghe. Si lamentano inoltre della presenza di sette che ne approfittano per trovare nuovi adepti: durante uno degli ultimi festival le minoranze religiose potevano pubblicizzare il loro credo. Anche lo stesso Jurek Owsiak è oggetto di critica: i media, non solo quelli di estrema destra, ritengono che non possa essere considerato un’autorità morale una persona che alla maturità è stata promossa per il rotto della cuffia, che ha simulato di essere schizofrenica per non fare il servizio militare e il cui slogan è: «fate quello che volete», che, come dice l’ex europarlamentare Wojciech Wierzejski, tra i fondatori del partito di destra Lega delle Famiglie Polacche (Lpr), «non aiuta per niente ad educare i ragazzi al rispetto morale, e di sicuro mette in questione i principi educativi che sono invece abnegazione, disciplina, sacrificio, responsabilità». Dalle file del Movimento Cattolico-Popolare di Sostegno (Katolicko-Narodowy Ruch Oporu) affermano senza mezzi termini che Jurek Owsiak è un «teppista, un impostore, un ateo, un rinnegato, un esponente degenerato della gioventù polacca, militante nella setta di Hare Kryshna, dipendente di varie sostanze narcotizzanti, iracondo, uno specialista di anarchica e depravazione».

Da parte sua Owsiak sopporta questi attacchi con stoica rassegnazione. In un’intervista ha affermato: «certo che si impazzisce a chinare la testa di fronte a tali assurdità, ma le prendiamo con una buona dose di humour, e continuiamo a ripeterci che questo è il clima in cui dobbiamo operare e che questi scossoni sono anche un elemento che costringe la gente a pensare. Saremmo lieti ovviamente se gli argomenti di opposizione fossero più consistenti e se fosse possibile discuterne. Invidio la regina d’Inghilterra perché è criticata dai Monty Python. Hho il sospetto che se si trattasse del gruppo di Radio Maryja, neppure la proverbiale calma inglese lo sopporterebbe . Ma noi resistiamo…». Una cosa è certa: al momento niente fa presagire che l’Orchestra finisca di suonare. Come dice il suo “direttore”, Jurek Owsiak, «suonerà fino alla fine del mondo e ancora un giorno». Fervono già i preparativi febbrili per la Diciassettesima finale che si terrà l’11 gennaio. Il denaro raccolto sarà destinato alla diagnosi precoce dei tumori infantili.

Translated from Orkiestra, która będzie grać do końca świata