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Auguri #instagram: 4 anni di selfie formato Polaroid

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“Un modo veloce, bello e divertente per condividere la tua vita con gli amici e la famiglia" ('...a fast, beautiful and fun way to share your life with friends and family'). E’ ciò che Instagram dice di essere sin dal primo giorno di vita: il 6 ottobre 2010.

Oggi, a quattro anni di attività, il social fotografico conta più di 120 miliardi di foto formato Polaroid condivise e oltre 200 milioni di utenti attivi al mese, di cui il 65 per cento fuori dagli Stati Uniti. Paese in cui Kevin Systrom e Mike Krieger hanno dato i natali all’app ‘adottata’ poi nel 2012 da Mark Zuckerberg di Facebook. In 48 mesi Instagram ha spiazzato tutti con la regola del “cattura, scegli un filtro e posta”. Ben presto le bacheche si sono riempite di ‘piedi vista mare’, piazzati appossitamente – o per caso – davanti a scenari paradisiaci, fatti di spiagge bianche, piscine di lusso e parchi rigogliosi, in compagnia quasi sempre di un cocktail o del proprio amico a quattro zampe. La prima foto postata su Instagram non a caso contiene due dei tormentoni del social: i piedi e un cane. 

Il tutto semplicemente filtrato in ‘amaro’, ‘valencia’ o ‘hefe’, a seconda dei gusti. Con Instagram le vacanze degli altri sono diventate un po’ anche le nostre. Immagini che fanno sognare o pensare, dato che il più delle volte sembrano finte e portatrici sane di pubblicità veicolata attraverso fashion blogger o profili influenti. Un voyerismo inopportuno, e spesso senza senso, ha appagato i nostri occhi e gettato nello sconforto le nostre menti, con le orecchie troppo occupate ad ascoltare il rumore di una rete apparentemente muta.

Hashtag su Instagram - Un rumore ripercorribile con un hashtag, aggiunto alle foto su Instagram nel 2011 per renderle facilmente ricercabili. Da quelli geofrafici a quelli sugli animali (il tag #dog conta 48 milioni di foto, il plurale #dogs supera i 10 milioni, i #pets invece oltre 11 milioni, mentre il tag #cat vanta 42 milioni di scatti condivisi), fino a quelli su tramonti (#sunset conta 40 milioni di post) o sul mare (30 milioni di tag per il mare, #sea, ma anche #holiday, #beach o #summer), per non parlare di #food, #love e #accessori, gli hashtag sono diventati ben presto un collettore di temi, posti, colori e sapori. Per non parlare dei concorsi nati sul social, gli ‘instameet’ e i selfie. Veri e propri autoscatti destinati a cambiare la prospettiva di un obbiettivo puntato sempre di più verso se stessi. Con 178 milioni di immagini il tag dell'autoscatto #selfie è tra i top di Instagram. Per strada, lo “scusi potrebbe scattarci una foto” non esiste più. Ora la foto, con la F maiuscola, è quella scattata da noi stessi; e non importa che sia storta o mossa. La cosa importante è che racconti un momento hic et nunc, come è accaduto nel caso del selfie dell’Academy Awards alla notte degli Oscar 2014.

Una foto che diventa una notizia. Ma questo lo sapevamo già con Robert Capa e Henri Cartier-Bresson. Ciò che non sapevamo era la forza della condivisione; l’importanza del ‘like’; la potenza dell’user generated content. Solo l’account ufficiale di Instagram su Instagram conta ad oggi circa 1.758 posts e ben 60 milioni di followers! Tanti i motivi che hanno portato al suo successo. Fra questi, last but not least, un'irresistibile evoluzione del linguaggio con l'introduzione, l’anno scorso, della possibilità di girare anche brevi video tra i 3 e i 15 secondi. Insomma #Happybirthday Instagram. Mille di questi #selfie.