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1960-2006, la lotta per le donne continua

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Il 25 Novembre l'Onu celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

1960: le sorelle Mirabal venivano uccise dalle forze di sicurezza del governo Trujillo della Repubblica Dominicana.

1981: in loro memoria il movimento femminista dell’America Latina e dei Caraibi dichiara il 25 novembre “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”.

1999: le Nazioni Unite la ribattezzano “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”.

2006: le donne sono ancora vittime della cosiddetta “violenza di genere”. Come possono difendersi?

Cosa fa l'Onu

L'ONU definisce la violenza contro le donne come "ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne ". Uno degli strumenti internazionali di protezione dei diritti delle donne è la Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne (Cedaw). Sempre dalle Nazioni Unite arrivano i dati più aggiornati su questo tema: lo scorso 10 ottobre l’ONU ha diffuso un rapporto (http://www.epicentro.iss.it/focus/domestica/onu-violenza.pdf) sulle violenze fisiche, sessuali, psicologiche, mutilazioni genitali sulle donne. Secondo i dati, una donna su tre almeno una volta nella vita subisce violenza. 192 Stati membri delle Nazioni Unite non hanno leggi che puniscano gli uomini autori di queste violenze e solo 89 Paesi hanno una legislazione sulle violenze familiari. In Australia, Canada, Israele, Sudafrica e Stati Uniti tra il 40 e il 70 per cento delle donne vittime di omicidio sono assassinate dal marito o dall'amante e l'omicidio delle donne è spesso accompagnato da violenza sessuale.

E l'Europa?

Un’indagine compiuta in Svezia, Germania e Finlandia afferma persino che il 30-35% delle donne tra i 16 e i 67 anni sono state vittime di violenza fisica o sessuale.

Ma nonostante il voto di un testo nel 2002 da parte del Consiglio d’Europa, i Paesi europei non hanno dimostrato un approccio abbastanza duro per risolvere il problema. Questo ha spinto gli eurodeputati nel febbraio 2006 a chiedere agli Stati membri più intransigenza nei confronti di tutte le forme di violenza contro le donne e misure concrete di prevenzione, sottolineando la necessità di punizioni adeguate per stupri coniugali, delitti d'onore e mutilazioni genitali.